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Juve-Udinese, la notte del non ritorno: lo Stadium finalmente si ribella alla Curva Sud
Juve-Udinese, la notte del non ritorno: lo Stadium finalmente si ribella allo “sciopero del tifo” della Curva Sud
Chi avrebbe mai pensato che un’anonima Juve-Udinese di inizio marzo, chiusa già alla mezz’ora e a campionato ampiamente blindato, potesse trasformarsi in una partita così cruciale? Perché la sfida di questa sera ha segnato un vero e proprio punto di non ritorno, almeno in seno alla tifoseria di casa. Da tempo, ormai, lacerata dallo “sciopero del tifo” indetto dai gruppi organizzati della Curva Sud contro il caro-biglietti di questa stagione. Una protesta passata dal lato del torto nel momento esatto in cui ha precluso al resto della tifoseria la libertà di cantare ed esultare in supporto della propria squadra. Quanto di più naturale in uno stadio, almeno sulla carta.
E invece, per lunghi mesi, allo Juventus Stadium non è stato così. Almeno fino a questa sera. Quando il resto dello stadio si è ribellato alla Curva Sud, sommergendo con bordate di fischi il coro “Più rispetto per noi” seguito alla consueta mezz’ora iniziale di silenzio. Finalmente. Una sorta di “ribellione” che ha coinvolto tutti i settori della struttura, compreso persino l’anello superiore della stessa Curva Sud. Con un intero stadio che – mentre i gruppi organizzati, ridotti in stringata minoranza, proseguivano a vomitare insulti e silenzi – è tornato a cantare, saltare e festeggiare la propria squadra. Quanto di più naturale in uno stadio. Sì, da oggi lo è di nuovo.