2012

Juve-Toro, è scontro tra due tecnici super-offensivi

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Dopo tre stagioni all’asciutto ritorna il derby di Torino, il primo che non si disputerà nello stesso stadio dopo che la Juventus ne ha costruito uno, da applausi, tutto per lei. Lo Juventus Stadium ospiterà la grande sfida di Torino, con i padroni di casa ancora primi in classifica e destinati ad un’altra stagione da assoluti protagonisti, mentre il buon Toro ha appena rimesso piede in A con l’obiettivo di rimanerci.

E’ LO SCONTRO TRA DUE ALLENATORI D’ATTACCO – Dopo tanto peregrinare Antonio Conte ha dato l’assetto definitivo alla sua Juventus: l’idea originale fu il 4-2-4 marchio di fabbrica, ma il disporre di attori quali Pirlo, Marchisio e Vidal ha consigliato al tecnico pugliese di schierare tre centrocampisti centrali. E quindi fu prima 4-3-3, poi il 3-5-2 definitivo riadattato in un’ottica super-offensiva: la critica mossa al modulo in questione è quella che spesso si traduce in un arroccato 5-3-2, limitandosi ad un approccio più che altro di contenimento. Del 3-5-2 di Conte tutto si può dire tranne questo: le ali del suo modulo occupano una posizione di partenza altissima e affondano costantemente sulla fascia per ottenere il fondo ed aumentare il numero di calciatori che presidiano la fase offensiva. Più volte le pedine scelte da Conte in tal senso risultano essere centrocampisti di ruolo, per un 3-5-2 di base che in fase attiva si trasforma in un 3-3-4.

IL PASSAGGIO DI CONSEGNE A BARI – Non è affatto da meno Giampiero Ventura, un tecnico che avrà pure annunciato di allenare oramai per diletto ma che, dall’esperienza di Pisa in poi nel 2007, si è rinnovato in chiave super-offensiva passando definitivamente ad un 4-2-4 spregiudicato. E’ noto in tal senso il passaggio di consegne che vide come protagonisti proprio Conte e Ventura in quel di Bari: dal 4-2-4 del primo – che aveva fruttato la splendida promozione in A con quattro giornate d’anticipo – a quello del secondo, scelto dalla società pugliese proprio per dare continuità al lavoro di Conte ed autore della stagione record in Serie A (50 punti all’attivo) per il club barese. Oggi la sensazione forte è che Urbano Cairo non gli abbia consegnato gli strumenti adatti per applicare il suo calcio propositivo, limitandosi a confermare l’organico della serie cadetta con qualche accorgimento.

LA SFIDA DI OGGI – Giampiero Ventura in questa stagione ha fatto di necessità virtù, non ha gli strumenti efficaci per proporre un calcio d’attacco e si è concentrato sull’organizzazione dell’assetto difensivo, rendendo il Torino la quarta miglior difesa del torneo, dato in evidente discontinuità con i passivi delle squadre che gravitano intorno alla sua posizione di classifica. Il Toro dunque segna poco, ma difficilmente Ventura questa sera rinuncerà al suo modulo offensivo: ed ecco che Conte, un presunto integralista che al contrario si è dimostrato molto più malleabile di alcuni suoi colleghi, sta pensando ad un accorgimento tattico per non lasciare la sua difesa a tre in inferiorità numerica contro i quattro attaccanti di Ventura. In pratica Cerci, Meggiorini, Bianchi e Santana saranno controllati o da un 3-5-2 con Giaccherini ad agire da esterno basso in luogo del più offensivo Asamoah, o addirittura con il ritorno – per una sola gara – al 4-3-3 provato più volte in avvio della scorsa stagione. Gli elementi per assistere ad una partita dagli ottimi contenuti non mancano: Juve favorita, il valore aggiunto dei granata è proprio il suo condottiero.

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