2014

Juve-Roma, perdonerete un editoriale senza moviola

Pubblicato

su

La rivisitazione di Juventus-Roma senza nominare la parola arbitro

SERIE A JUVENTUS ROMA – Difficile. Difficile elargire giudizi su una partita che probabilmente tutti, anche a prescindere dalle rispettive fedi calcistiche, avremmo voluto fosse andata diversamente. Con il campo ad eleggere un sovrano o perché no la parità dei valori senza che l’esito finale venisse condizionato da episodi quantomeno poco chiari.

HA VINTO LA JUVE: EQUILIBRI CRISTALLIZZATI – Ma tant’è: alla fine l’hanno spuntata i bianconeri – e fin qui nulla di male – con una vittoria che però si porta dietro un polverone già troppo fastidioso per tornarci sopra ulteriormente. Se siete qui a leggere questo editoriale quelle immagini le avrete viste e riviste e – si spera – sarete obiettivi al punto giusto da crearvi una lecita e credibile opinione. In tale sede però proviamo, per quanto possibile, a restare sulla partita: condizionata probabilmente sì, ma pur sempre una partita. Che ha visto la Juventus crederci con convinzione fino all’ultimo minuto ed avere la meglio sulla Roma in uno scontro diretto tutt’altro che decisivo ma sicuramente indirizzante: i bianconeri confermano la leadership interna e costringono ancora una volta tutti gli altri ad inseguire.

I MERITI DELLA ROMA – I giallorossi mi hanno personalmente impressionato nella reazione iniziale: come del resto accaduto nello scenario dell’Etihad di fronte al Manchester City campione d’Inghilterra, la Roma una volta in svantaggio non si è persa d’animo ed ha cominciato a macinare calcio intenso e di qualità. In quel di Torino, anche perché più forte delle convinzioni già maturate sul territorio nazionale, è addirittura andata oltre capovolgendo il risultato e trovando alcune occasioni per chiudere la gara. Ecco, è questo il punto chiave che segna il confine (almeno quello emerso ieri) tra meriti e demeriti della squadra di Garcia: quando avrebbe potuto chiudere la contesa o tornare in vantaggio dopo il seguente 2-2 non lo ha fatto. Non ha capitalizzato a pieno la mole di gioco prodotta non sfruttando buona parte delle occasioni a disposizione ed ha finito per ritrovarsi di fronte al ritorno bianconero. Juventus che nel finale, rinfrancata peraltro dal buon ingresso di Morata in luogo di un evanescente Llorente, ha trovato argomenti validi per mettere in apprensione la retroguardia capitolina.

SCENARI FUTURI – Devastanti le prestazioni di Gervinho ed Iturbe: due frecce nell’arco di Rudi Garcia che segnano un indirizzo preciso anche a livello europeo, dove disporre di due velocisti del genere riduce il divario emerso negli ultimi anni tra il calcio nostrano e quello internazionale accostando per caratteristiche il primo a quest’ultimo. La Roma riparte da qui, ammesso che si sia mai fermata: l’imperativo quello di rintracciare il maggior numero di soluzioni possibili per innescare la furia dei suoi due esterni d’attacco. Ancor più rilevante sarà dimostrare ulteriormente di non soffrire in termini di contraccolpo psicologico: i giallorossi in tal senso hanno fornito prove chiare nella scorsa stagione, rialzandosi frettolosamente di fronte ai pochi stop subiti. Ed il gruppo è unito come non mai: guardare l’esultanza dell’infortunato De Rossi nella tribuna dello Juventus Stadium e prendere appunti. Capitolo Juventus: il grosso s’è detto, il gruppone è ancora una volta guidato dalla vecchia signora e per tutti gli altri è già tempo di inseguire. Altro che scossone Allegri. E chi è ora avanti dimostra con impressionante continuità da oramai tre anni di fregarsene alla grande del fiato sul collo degli avversari: questi ultimi chiamati agli straordinari degli straordinari per riscrivere una pagina di storia che non sia la rilettura delle ultime tre. 

Exit mobile version