La Juventus pareggia contro un Genoa in inferiorità numerica e non riesce a sfruttare il ko della Lazio a domicilio contro il Chievo. I bianconeri avrebbero potuto volare a più nove dai biancocelesti, in attesa del Napoli, ed invece domani rischiano di ritrovarsi con soli tre unti di vantaggio sui partenopei. Dopo un primo tempo abbastanza brutto e pressoché privo di emozioni, i campioni d’Italia trovano il vantaggio grazie a Quagliarella, che sessanta secondi prima dell’intervallo trova l’unico guizzo a sfiorare il palo. Il  bomber di Castellammare di Stabia, al 9’ della ripresa, finalizza alla perfezione un’azione orchestrata tutta di prima da Vucnic e Lichtsteiner, realizza al sua decima rete stagionale tra campionato e Champions League e raggiunge nuovamente Giovinco in vetta alla classifica dei cannonieri stagionali. Il gol gli mancava esattamente da due mesi: 22 novembre 2012, Juve-Chelsea 3-0. Peccato che allora la Juve dopo il suo gol dilagò, questa sera invece il suo guizzo è stata reso vano dell’ex Borriello al 24’. E pensare che subito dopo il grifone è rimasto in dieci per l’infortunio muscolare di Floro Flores e Conte ha deciso di sostituire proprio il numero 27 bianconero con Giovinco, sperando che la sua velocità producesse il colpo vincente. Ma non era proprio serata. La dea bendata ha regalato al neo-tecnico Ballardini il pari nonostante un palo della stessa Formica Atomica su punizione, un paio di parate di Frey nel finale e il fallo clamoroso di mano di Granqvist in pieno recupero. Un rigore che a velocità normale sembrava nettissimo, clamoroso: una “stoppata” in perfetto stile pallavolistico. Peccato che, dopo il primo replay, la situazione si sia chiarita: c’è il partito di quelli che dicono “la palla tocca prima il piede e poi l’avambraccio del giocatore rossoblù e quindi da regolamento non è tiro dagli undici metri” e c’è chi dice “quella regola non vale più”. C’è chi sostiene “non era volontario nonostante le braccia non attaccate al corpo e quindi non è rigore”. Sta di fatto che il direttore di gara non l’ha concesso. Amen! Noi sapevamo valida la prima teoria. Se tocca prima un’altra parte del corpo non è penalty. Ovvio che tutta la Juventus, dai tifosi ai giocatori, da Conte a tutta la dirigenza siano furiosi e la bagarre finale la dice lunga su polemiche che non si spegneranno tanto facilmente: Vucinic e Lichtsteiner sono stati ammoniti, mentre Conte ora rischia la squalifica per improperi nei confronti del direttore di gara. Finisce 1-1 con la Juve che non riesce a sfruttare la debacle della Lazio e nonostante un avversario in dieci negli ultimi 20 minuti. Ora Napoli sogna. Una serata storta da parte di una Juve poco convincente e una serata che Quagliarella difficilmente dimenticherà. Con l’arrivo di Anelka per lui sarà sempre più difficile vedere il campo.