2017
Juve, non solo #le6end: sei bidoni per sei scudetti
Juve #le6end, ma non per tutti: sei bidoni per sei scudetti, ecco chi ha contribuito – a modo suo – a scrivere una pagina di storia del calcio italiano…
L’aritmetica dello scudetto 2016/2017 ha scolpito nella pietra della storia l’impresa compiuta nell’ultimo lustro dalla Juve: sei scudetto in sei anni, come nessuno prima d’ora. Uno straordinario filotto che ha visto imprescindibili protagonisti Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio. Sei campioni per sei titoli: sempre presenti, dal primo scudetto di Conte all’ultimo di Allegri. Ma la straordinaria cavalcata bianconera, inevitabilmente, non ha visto soltanto affermati fuoriclasse imporre la propria legge agli avversari. L’erba dello Stadium è stata calcata, piuttosto poco a dir il vero, anche da meteore di cui non tutti si ricordano. Ecco le principali: sei, una per ogni scudetto che si è tinto di bianconero…
- FABIO GROSSO – Dal 2006, il più amato dagli italiani. In perfetto stile Lorella Cuccarini. Ma la sua esperienza bianconera negli anni dei trionfi si è rivelata ben più avara di soddisfazioni rispetto a quell’indimenticabile cavalcata Mondiale. Una sola stagione, quella del primo scudetto di Conte, condita da appena due presenze e lunghi mesi fuori rosa…
- ELJERO ELIA – Non soltanto Grosso nel cammino degli “invincibili” di Conte. Il 2011/2012 ha visto la trascurabile partecipazione anche dell’esterno olandese, arrivato in estate tra grandi aspettative. La realtà ha invece raccontato di un feeling mai sbocciato con il tecnico leccese e di appena quattro apparizioni in tutto il campionato.
- NICKLAS BENDTNER – Stagione successiva, “pacco” successivo. Il 2012/2013 sarà ricordato – anche – per la parentesi torinese del bomber (accezione valida più che altro fuori dal campo…) danese. Che si presenta alle visite mediche di metà agosto con girocollo di lana e saluta tutti facendo il marpione con le miss nel corso della festa scudetto. Nel mezzo un polso fratturato e un distacco del tendine. Ah, e zero reti…
- LUCIO – Zero euro d’investimento da parte della società, una presenza in campionato da parte sua. L’avventura tra il centrale brasiliano e la Juve è tanto breve quanto deludente: arriva a parametro zero nell’estate 2012, saluta Torino rescindendo il contratto a dicembre dello stesso anno.
- NICOLAS ANELKA – E’ il 2012/2013 l’anno più prolifico. Non tanto per i punti in classifica dei bianconeri, che nel campionato successivo saranno addirittura 102, quanto per le meteore passate sotto la Mole. Nello stesso spogliatoio prima delle partite, pronti a sedersi alternativamente in panchina o in tribuna, non soltanto Bendtner e Lucio: anche la punta transalpina, approdata in bianconero a gennaio e capace di ritagliarsi spazio in ben due spezzoni di partita…
- ALEXANDER MANNINGER – Le mani sullo scudetto, il primo dei sei di fila conquistati finora dalla Juve, senza mai mettere piede in campo. Presente negli anni bui dei settimi posti, presente in quel 2011/2012 durante il quale si è scritta una delle pagine di storia più incredibili della Vecchia Signora. Racimolando però la bellezza di zero presenze in campionato.