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Juve, Kean si racconta: «Al PSG il momento più bello. Razzismo e momenti difficili: vi dico tutto»

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Moise Kean, attaccante della Juve, ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera in un’intervista: ecco le sue dichiarazioni

Moise Kean, attaccante della Juventus, si è raccontato in un’intervista concessa a views.fr. Le sue dichiarazioni.

CALCIATORE GIOVANE E PRECOCE – Naturalmente, il calcio è sempre stato il mio sogno. Poi, quando inizi a dare forma a un modo di lavorare, devi avere un sogno e credere in quello che stai facendo. Da quando avevo 9, 10 anni, sono sempre stato il più giovane a giocare in strada. Le persone intorno a me credevano più di me che avrei potuto diventare molto bravo. Mi ha aiutato a credere anche in me stesso. A 16 anni sono diventato il più giovane giocatore professionista nella storia della Juventus..

PRESSIONE – Sono una persona che non sente la pressione. Sono sempre stato abituato a stare con persone più grandi. Mi ha spinto ad avere sempre più ambizione fin da giovane.

MOMENTI DIFFICILI – Ci sono sempre momenti difficili. Ma so come uscirne, perché in ogni momento complicato c’è un risultato positivo. Non ho fretta, non mi faccio mai prendere dal panico, fa parte della vita. Tutto accade per una ragione, e l’unica cosa che posso fare è continuare a lavorare sodo.

ESPERIENZA AL PSG – È il momento più bello della mia carriera, mi sono davvero divertito qui. Non potevo dimenticare tutto quello che ho imparato lì e tutti i bei momenti che ho vissuto lì.Avrebbe voluto rimanere? Stavo facendo cose bellissime. Ma dopo, nessuno può sapere cosa succederà domani. Vivo alla giornata, e a Parigi sono stato molto grato. Non sappiamo cosa accadrà. La storia non è finita? Non lo so. Come ti ho detto, vivo giorno per giorno concentrandomi sull’essere uno dei migliori attaccanti. Se succede, succede. Tutto accade per una ragione.

L’INTERVISTA COMPLETA SU JUVENTUSNEWS24

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