Coppa Italia
Juve da finale, ma Coppa Italia e quarto posto non salverebbero la stagione
La Juve di Max Allegri conquista la finale di Coppa Italia battendo la Fiorentina e mettendo nel mirino l’atto conclusivo con l’Inter
La Juve sposta un po’ in là lo spettro degli “zero tituli” centrando la ventunesima finale della Coppa Italia della sua lunga e gloriosa storia. Lo ha fatto superando la Fiorentina in un doppio confronto particolarmente aspro ed equilibrato, nel quale i Viola hanno calciato in porta molto più dei rivali ma senza raccoglierne granché.
Max Allegri tiene dunque viva la speranza di non essere il primo allenatore bianconero dai tempi di Del Neri senza trofei in bacheca ed è stata necessaria la più “allegriana” delle prestazioni per ottenere il pass per l’Olimpico.
Il gollonzo in extremis del Franchi ha permesso a Bonucci e soci di mantenere un baricentro bassissimo, controllando la furia fiorentina grazie anche a un eccellente Perin, ben più reattivo del farfallone Dragowski.
In più, la Juve ha saputo anche ribaltare il campo con velocità e pericolosità, malgrado Vlahovic e Morata abbiano spesso vanificato l’ottimo lavoro di Zakaria e Rabiot, probabilmente i migliori in campo insieme al match winner Bernardeschi.
La finale contro l’Inter, solamente la terza occasione nella storia della Coppa Italia, non necessariamente dovrà però essere spartiacque nella valutazione complessiva della stagione per la Vecchia Signora.
Conquistare un posto nella prossima Champions League resta davvero il minimo sindacale per chi ha il monte ingaggi più alto, l’allenatore più pagato ed era unanimemente considerata la favorita numero uno (o al limite numero due) ai nastri di partenza della Serie A.
L’avvio da incubo, i troppi alti e bassi, la figuraccia contro il Villarreal sono indizi di colpevolezza che inchiodano la stagione della Juve sul filo del rasoio. Non si potrà magari parlare di fallimento, ma per una piena sufficienza in pagella, checché ne dica Allegri, il quarto posto e la Coppa Italia non potranno bastare.