2017

Le scuse in ritardo che Buffon non ha digerito: ecco il motivo dell’addio di Bonucci alla Juve

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Juve: l’ultimo retroscena su Bonucci riguarda un presunto ok di Buffon alla cessione, visto che il portiere non avrebbe gradito le scuse tardive di Leo dopo il litigio con Allegri in occasione della gara col Palermo

Non si farebbe fatica a scrivere un libro su Leonardo Bonucci e i suoi ultimi mesi vissuti alla Juve. Dalla lite con Allegri contro il Palermo in campionato, passando alla tribuna di Oporto, fino a Cardiff, la notte che ha sancito il definitivo strappo fra il difensore e lo spogliatoio bianconero. Bonucci non poteva più restare in bianconero e la cessione al Milan è diventata inevitabile con il passare delle settimane: il giocatore era ormai un pesce fuor d’acqua, soprattutto dopo il rinnovo di Allegri, un tecnico con il quale non ha mai legato e con il quale si è scontrato diverse volte. Bonucci era diventato scomodo e ingombrante per tutti e la Juve ha scelto l’equilibrio del gruppo, sacrificandolo sull’altare della serenità.

Buffon saluta Bonucci, ma un atteggiamento non è stato gradito

Il Corriere della Sera riporta un’altra curiosa indiscrezione, che riguarda il comportamento di Bonucci, mal digerito anche da capitan Buffon, diventato decisivo per l’addio del difensore alla causa bianconera. Nonostante i saluti di rito, con il portiere che ha voluto rendere omaggio su Facebook al suo ex compagno, Super Gigi avrebbe dato l’ok ad Andrea Agnelli sulla cessione del giocatore. In particolare Buffon non ha mai gradito un comportamento di Bonucci. Non è tanto il litigio con Allegri durante la gara contro il Palermo ad averlo reso perplesso, quanto le scuse tardive nei confronti del resto dello spogliatoio.

La squadra, infatti, non avrebbe tollerato l’atteggiamento di Bonucci, reo di essersi scusato con compagni e staff tecnico soltanto dopo la vittoria ottenuta sul campo ad Oporto, non prima, nonostante il pesante battibecco in quel caldissimo venerdì di campionato con Allegri. Le parole di Bonucci arrivarono soltanto a qualificazione ottenuta e il gesto non sarebbe stato apprezzato soprattutto da Buffon, vero leader di un gruppo che non poteva più sopportare gli atteggiamenti del difensore. Troppo sfacciato per poter ancora far parte di un ambiente rigido come quello di casa Juve.

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