Hanno Detto
Juve Bologna, Marocchino: «Devono dare la palla a Koop per respirare e creare pericoli. Il calcio oggi è troppo possesso. Nella Juve di oggi ci sono 2 che avrebbero giocato nella mia»
Juve Bologna, intervista a Domenico Marocchino: «Devono dare la palla a Koop per respirare e creare pericoli. Il calcio oggi è troppo possesso»
Juventus Bologna è la partita di Domenico Marocchino, che dopo aver vissuto anni di successo in bianconero è andato in Emilia a dare prova del suo talento. Erano gli anni ’80, oggi lui è un apprezzato opinionista, mai ovvio nelle sue considerazioni. Ecco estratti della sua intervista a La Gazzetta dello Sport.
LECCE-JUVE – «É mancata la praticità dei giocatori di esperienza. Ai miei tempi Furino e Tardelli si mettevano lì e non passava più nessuno. Gli ultimi 5’ sono come gli ultimi 25 metri, bisogna essere bravi e scaltri. Nel mezzo si gestisce, lì invece devi ragionare di più».
JUVE-BOLOGNA PUO’ ESSERE LA GARA DI KOOP – «Negli ultimi 25 metri hai lui che gioca a fari spenti ma è molto pericoloso e gli devi affidare il pallone. Se davanti sono troppo statici anche lui va in difficoltà ma non penso sia un problema di ruolo. A tutti direi: non sai cosa fare? Dai palla a Koop, lui non la perde e tu respiri. Ma la Juve non è ancora squadra, è un cantiere».
NELLA JUVE DI OGGI CHI AVREBBE GIOCATO NELLA SUA – «Bremer di sicuro. Che perdita. E poi Cambiaso, il più in forma. L’80% dei giocatori italiani va a 80 all’ora, lui va a 90, ha un turbo. Alla faccia di chi critica le categorie inferiori… Quanto mi piacciono: calcio di periferia e poi via a mangiare in trattoria».
IL CALCIO DI OGGI LO DIVERTE – «Gli highlights sì, tanto. Le partite le guardo per lavoro ma insomma… Vedi 40 minuti di possesso in fase difensiva, altri 10 in cui guardano se è gol o no. C’è tanto osso e poca polpa. Ma sono curioso e mi pongo come un giullare, quello che scherza e dice la verità e quello che altri non dicono».
RIMPIANTI – «Solo piccoli. Ad esempio se avessi comprato la tv a 19 anni la sera sarei rimasto di più a casa».
IL CALCIO HA AIUTATO I VIZI – «Allora diciamo che li ha aiutati, poi se uno è predisposto… Hai una disponibilità economica che non hai a quell’età se fai altri lavori. Negli anni ‘80 un premio partita era lo stipendio di un impiegato».