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Juve, bilancio in rosso da 200 milioni: il problema dell’ossessione per la vittoria
L’analisi sull’ultimo bilancio pubblicato dalla Juve, con delle perdite stimate di quasi 200 milioni di euro. Tutti i dettagli in merito
Alessandro Giudice ha analizzato sul Corriere dello Sport l’ultimo bilancio della Juve.
L’ANALISI – «L’obiettivo sembra finalmente condiviso ponendo una svolta culturale: ‘l’unica cosa che conta’ non sarà vincere ma pareggiare i conti. L’obiettivo minimo, come per tutti i club di vertice, è il quarto posto in campionato e l’approdo agli ottavi di Champions. Tutto il di più sarà motivo di gioia come per club concorrenti guidati dalla sostenibilità: Milan, Atalanta, Napoli e da poco anche l’Inter con la gestione Oaktree. L’ossessione per la vittoria ha prodotto danni, cristallizzati in oltre 900 milioni di perdite coperte dagli azionisti. Una politica che il club non può più permettersi per due motivi: il settlement agreement e le proporzioni abnormi (anche per Exor) delle perdite. La Juve non è più il giocattolo di famiglia, ma un’azienda collocata nel perimetro di un gruppo quotato, su cui la crisi dell’auto potrebbe pesare, rendendo meno accettabile l’impiego di altre centinaia di milioni nel calcio. Sul fronte Fair Play Uefa, il management nutre ottimismo sulla possibilità di portare il costo della rosa sotto l’80% dei ricavi. Più difficile sarà rientrare nei 60 milioni di perdite consentite nel triennio, ma l’Uefa apprezzerebbe un percorso virtuoso. Il monte stipendi è sceso di 16 milioni (a 239) e calerà, ma concorrenti come il Milan sono a 160 e un simile divario non si riscontra nei risultati sportivi».