2013

Juve attenta: puoi perdere Conte

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La “bomba” sganciata ieri sera da “Dagospia” con il solito contorno tra il fumettistico e l’irriverente, è stata prontamente smentita da chi di dovere ma resta una sensazione cancellabile solo con i fatti.

Antonio Conte è, insieme al tedesco Klopp, il tecnico più alla moda (meritatamente, s’intende) del Vecchio Continente e la cosa è inconfutabile. Si dà il caso che Roman Abramovich si sia “fissato” con il tecnico salentino, evidentemente convinto che solo lui possa ristabilire ordine e gioco al Chelsea. Se uno come il magnate russo vuole una cosa, temiamo che difficilmente rinunci a prenderla e che abbia pure buoni argomenti dalla sua per ottenerla. Ci sarebbe anche il Real Madrid sulle tracce dell’allenatore della Juventus, ma lì il discorso si complica perché a decidere non è uno solo ed i candidati alla successione di Mourinho sembrano essere diversi.

Il pericolo Chelsea invece, è concreto e non bastano smentite né assicurazioni di circostanza per smontarlo. Scriveva oggi “Ilsussidiario.net” che la Juventus dovrà inventarsi qualcosa di convincente per trattenere Antonio Conte. E dal momento che l’ingaggio (3 milioni più bonus all’anno) è già al top in Italia, occorre altro. Cosa? Una campagna acquisti degna del club e delle sue ambizioni. Conte ha abbozzato per due estati l’arrivo a Torino di mezze calzette di cui avrebbe fatto volentieri a meno: da Elia ad Anelka, passando per Bendtner e Peluso, avrebbe preteso altro e dubitiamo abbia fatto finta di niente davanti alle bugie di Marotta sul fantomatico top player.

La conclusione è logica: in Italia la Juventus domina ed è destinata a farlo ancora per qualche altro anno vista la pochezza della concorrenza. In Europa invece, il discorso cambia. Quest’anno i bianconeri hanno fatto miracoli grazie al proprio allenatore ma per ottenere un posto fisso nella nobiltà continentale occorrono giocatori di primo piano. Senza precise assicurazioni sulla prossima campagna acquisti quindi, seguite ovviamente da fatti concreti, Conte potrebbe ripensare la durata della sua esperienza juventina.

Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: per Marotta arriva il momento della verità. Non è più tempo di scuse né di (scadenti) soluzioni di riepiego. Temiamo che Antonio Conte ne abbia piene le tasche; le stesse che ad Abramovich traboccano di cash.

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