2013
Juan Roman Riquelme, jugador com mas arte
C’era una volta il calcio. No, tranquilli, non attaccherò un sermone sulle bandiere ormai perdute, gli stipendi troppo alti ed il fenomeno calcioscommesse. Anzi è mia intenzione l’opposto contrario. Il calcio inteso come arte, quel calcio che trascende i confini dello sport agonistico per arrivare a toccare le corde della lira e comporre una melodia poetica. Juan Roman Riquelme in un contesto del genere è uno dei migliori poeti nati dal 1975 in poi. Uno di quelli che ti fa ricordare perchè ami questo sport, perchè è ancora lo sport più diffuso e praticato al mondo nonostante abbia dei rami secchi che non vengono tagliati.
Jorge Valdano disse che Riquelme è una di quelle persone che piuttosto che un autostrada a 4 corsie farebbe un viaggio su di una strada tortuosa impiegando il doppio del tempo ma riempendosi gli occhi con i paesaggi. Il calcio che riempie gli occhi, ancora una volta Juan Roman Riquelme. Le giocate, gli assist, quel gusto tutto particolare che è nel mezzo tra la concretezza e la giocata fine a se stessa. Quello che si potrebbe dire bello, bello per davvero.
Riquelme da qualche giorno è nuovamente un calciatore del Boca Juniors, si è concretizzato per lui il ritorno a casa. Effettivamente 7 mesi da svincolato per uno con quelle caratteristiche e con i piedi di quel tenore sono stati veramente troppi. Uno spreco calcistico che se esiste un Dio del calcio in questi mesi si sarà arrabbiato un po’ come Grillo nelle piazze italiane negli ultimi giorni. A 17 anni venne pagato 800.000 euro dal Boca, che riuscì a strapparlo all’Argentinos Juniors. Ma lui giustific la cifra: a 20 anni vince un mondiale under20 da protagonista. E ai trofei si abitua sin da ragazzino. I successi con il Boca sono tanti, e subito arriva l’interferenza europea. Perchè se un calciatore vale deve dimostrarlo da questa parte del mondo. E Riquelme ci prova. E’ la Spagna la sua nuova patria, il Barcellona la sua nuova casa. In Catalogna rimane solo una stagione. La squadra era lontana anni luce da quella odierna, fallisce un po’ in tutte le competizioni e Riquelme viene visto come il solito argentino tutto fumo e niente arrosto. E subito declassato: Villareal. Con i canarini ottiene un terzo posto in campionato e una partecipazione alla Champions League grandiosa ma con un finale tragico. Nelle semifinali il Villareal perse l’andata a Londra 1-0 con l’Arsenal e al ritorno all’88’ le due squadre sono ancora 0-0. L’arbitro assegna un calcio di rigore agli spagnoli, Riquelme lo tira, come sempre. Questa volta sbaglia, non come sempre.
Dopo pochi mesi litiga con Pellegrini e torna al Boca Juniors, prima in prestito e poi in via definitiva. In tutto questo c’è però un dettaglio, perchè di altro non si tratta, che ho saltato. Marca, importante quotidiano spagnolo, lo premia come “jugador com màs arte” (trad. giocatore con più arte). Il riconoscimento più bello. Il calciatore Bohemien, quello con un senso artistico dentro che però rimane ai limiti del calcio europeo quasi sempre. Quando ha la possibilità di irrompere e prendersi le luci della ribalta vede il palcoscenico cadergli addosso. Sarà forse che l’arte non basta nel calcio moderno, non è tutto quel che viene apprezzato. Sarà forse che Riquelme non è un poeta da grande salotto ma più un artista da strada. E allora si rialza e va in Argentina, ancora ai limiti del calcio mondiale. Dove però può mostrare la propria classe. Può continuare a far poesia.
Dovrebbero istituire un Wwf legato al calcio, per salvare un tipo di calciatore così che va sempre più in via d’estinzione. Quello geniale, che magari non è decisivo ma che importa? E’ geniale ed artistico, e tanto basta. In questi 7 mesi uno come Riquelme è mancato al calcio, adesso è tornato, in Argentina ma è tornato. A casa sua. Ma in fondo è il calcio che ha casa nei piedi di un calciatore come Riquelme. E per noi sarà un po’ più facile adesso: basterà trovare uno streaming alle 2 di notte per veder giocare il Boca Juniors e riscoprire perchè ci piace questo sport. Perchè il calcio è arte, Riquelme è un poeta. Ed è ancora il “jugador com màs arte”.