2014

Josef Masopust, il Pepik col Pallone d’Oro in una busta di plastica

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C’ERAVAMO TANTO AMATI MASOPUST PALLONE D’ORO DUKLA PRAGA – Il Pallone d’oro del 1962, settima edizione dell’ambito trofeo istituito da France Football, venne assegnato al centrocampista cecoslovacco Josef Masopust, in forza al Dukla Praga. «Per mostrare il trofeo, lo portai allo stadio di Praga in tram, dentro ad una busta di plastica» ricordò lo stesso in occasione del suo 80° compleanno. 

STATUS – Emblema di un calcio d’altri tempi, Masopust, classe 1931, iniziò la sua carriera giovanile con il Banik Most, prima del contratto offerto dai professionisti del ZSJ Teplice all’età di 18 anni. Appena due stagioni basteranno al ‘Pepik‘ per farsi notare dal Dukla Praga, la quarta squadra della capitale cecoslovacca, con cui militerà per ben diciotto stagioni, dal 1952 al 1968, vincendo ben otto titoli nazionali e tre Coppe di Cecoslovacchia. Trequartista e mezzapunta dai piedi sopraffini, Masopust visse in pieno le maglie strette del blocco comunista in quanto i giocatori dei Paesi dell’area filosovietica godevano formalmente di uno status di dilettanti: divenne professionista solo nel 1968, all’età di 38 anni, prima di approdare in una squadra estera, il Crossing Molenbeek, nel campionato belga. Proveniente da un nazione che oggi non esiste più, ha giocato in una squadra che oggi non esiste più, sarà per questo che le sue gesta sono passate in secondo piano nell’era dei ricordi digitali.

NUMERI MUNDIAL – I numeri di Masopust con la maglia del Dukla Praga sono eloquenti: 386 presenze con 79 reti, un bottino assolutamente consistente per un centrocampista. E’ senza dubbio il 1962, però, il miglior anno dal punto di vista calcistico per Masopust: oltre alla vittoria del titolo nazionale e della coppa di Cecoslovacchia, il Pepik di Most guidò prima il Dulka Praga fino ai quarti di finale della Coppa Campioni e poi la Nazionale Cecoslovacca fino alla finale del Campionato del Mondo 1962. In quell’occasione solamente il Brasile si pose in mezzo alla conquista del titolo mondiale: il  17 giugno del 1962, allo stadio Nacional di Santiago del Cile, si gioca Brasile – Cecoslovacchia, finale del campionato mondiale del 1962. Masopust porta in vantaggio al quindicesimo la propria Nazionale ai danni dei verde-oro, ma i gol di Amarildo, Zito e Vavà diranno la parola fine ai sogni di gloria della nazionale cecoslovacca.

IRIDATO – Grazie anche alla cavalcata mondiale di pochi mesi prima, il 18 dicembre del 1962 Masopust vincerà la settima edizione del “Pallone d’oro”, decisa da una giuria composta da 19 giornalisti. Il massimo punteggio individuale disponibile era di 95 e Masopust ottenne il titolo iridato con 65 preferenze, staccando il ben noto Eusebio del Benfica, fermo a quota 53 punti. Terzo gradino del podio occupato da Karl-Heinz Schnellinger, in forza al Colonia, con 33 voti. Tra gli italiani in corsa ricordiamo Gianni Rivera, sesto classificato, Omar Sivori, undicesimo, ed Ezio Pascutti del Bologna, venticinquesimo. Josef Masopust fu il primo calciatore cecoslovacco  a ricevere l’ambito riconoscimento di France Football, un riconoscimento più che meritato per un grande professionista, che fece del sacrifio e dell’abnegazione le caratteristiche più importanti per eccellere nel mondo del calcio, nonostante le incoerenze dovute allo scacchiere geopolitico del dopoguerra. Chissà come sarebbe andata a finire la sua carriera se fosse riuscito ad andar via già prima del 1968.

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