Jankto, rivelazione a Udine: «Mercato? Io vivo il presente» - Calcio News 24
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2017

Jankto, rivelazione a Udine: «Mercato? Io vivo il presente»

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Jakub Jankto è una delle note positive della stagione dell’Udinese: «Ascoli esperienza da ricordare. Con Iachini non giocavo, ma ho capito le sue scelte»

Giovane, forte, poliglotta e pure simpatico, nonché ricercato dalle big di mezza Europa. Jakub Jankto è sicuramente uno dei gioielli più splendenti del gruppo di Gigi Delneri. Per l’Udinese sarà difficile riuscire a trattenerlo, anche se ci proverà in tutti i modi. Per ora, come confermato a “Tuttosport”, l’esterno non ci pensa: «Io vivo il presente e non sto a sentire ciò che al di fuori dell’Udinese si dice di me. Ora penso al San Paolo, alla sfida con il Napoli, il nostro prossimo avversario. Sarà durissima ma proveremo ugualmente a portare a casa un risultato positivo».

ANNATA DI SUCCESSO – Un gol alla Juve, uno all’Inter, lei sa come “trattare” le big… «I gol vanno sempre bene, a prescindere da chi è il tuo avversario. L’importante però è che poi arrivino anche i punti. Contro la Juve non è successo. Devo dire però che quel gol per me ha significato tantissimo, non sapevo più cosa fare dopo la rete tanto era la gioia. Purtroppo non è bastato per un risultato positivo». Adesso lei è una stella, solo un anno fa giocava in Serie B «Ma ad Ascoli sono stato benissimo e ho vissuto una bellissima esperienza anche formativa. Ho imparato tante cose e devo ringraziare tutto l’ambiente, a cominciare dai tifosi, che mi hanno sempre aiutato e sostenuto. Se ora sono quello che sono, lo devo anche all’Ascoli».

RINASCITA – Con Iachini, a inizio stagione, lei era in panchina. «Lui preferiva affidarsi ai giocatori più esperti e quindi teneva i giovani un po’ in disparte. Comunque eravamo alle prime gare, l’integrazione dei nuovi con i vecchi era ancora farraginosa per tanti motivi e le varie lingue costituivano un problema. Quindi ho capito le sue scelte, anche se ho passato un periodo difficile e non positivo». L’arrivo di Delneri è coinciso con il suo rilancio. «Se ci fosse stato Delneri da subito magari non avrei giocato ugualmente… difficile dirlo. Fatto sta che si sono verificate delle coincidenze che mi hanno favorito. Hallfredsson e Badu si sono infortunati e Delneri ha deciso di dare una possibilità a me e a Seko Fofana. Ci siamo fatti trovare pronti e siamo cresciuti tanto». Adesso Jankto pare uno dei leader della squadra. «No, i veri punti di riferimento del gruppo sono Danilo, Felipe e Hallfredsson, noi giovani dobbiamo ascoltarli e loro sono prodighi di consigli nei nostri confronti. Adesso formiamo un bel gruppo coeso e ci aiutiamo l’un altro».

FUTURO E NAZIONALE – Il futuro di Jankto sarà ancora a Udine? «Presto per parlarne e per fare altri discorsi. La Juve? Da bambino seguivo la Juventus in Italia, non solo per Nedved che resta un mito ma perché mio padre era un fan bianconero. Seguivamo molto il calcio estero, in Inghilterra tifavo Arsenal e in patria lo Slavia Praga dove poi ho fatto tutta la trafila nelle giovanili. Comunque per quel che riguarda il futuro a lunga scadenza non mi vedo per sempre in Italia. Mi piacerebbe provare altre esperienze, magari in Premier o nella Liga. Sono molto curioso e ho tanta voglia di conoscere nuove cose». Lei ora è anche un titolare della Repubblica Ceca. «Due partite all’attivo e un gol. E’ motivo di orgoglio vestire la maglia della propria Nazionale. Spero di continuare a meritarmi questo onore. Per noi sarà fondamentale la prossima gara con la Norvegia per poter andare ai playoff». Giovane e forte, proprio come Schick della Samp… «Conosco benissimo Patrik. Garantisco: è un fenomeno. Un attaccante completo, rapido, tecnicamente eccezionale, tanta roba insomma. In Repubblica Ceca è molto seguito. Ci sentiamo spesso per telefono e nei ritiri dell’Under 21 dividiamo la stessa camera d’albergo. Ma io l’ho conosciuto prima del calcio, giravamo insieme a Praga per fare ciò che i ragazzi della nostra età fanno, divertirsi».

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