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James Montague: «In Italia i capi ultras hanno 50 anni, ma i giovani sono attratti per queste ragioni. Le curve sono l’aggregazione che non c’è più altrove. Inter e Milan? Penso questo…»
Le parole di James Montague, scrittore inglese esperto di tifo, sulla situazione degli ultras italiani dopo il caso di Inter e Milan
La Gazzetta dello Sport, nell’edizione di ieri, ha proposto un sondaggio dopo i recenti fatti che hanno decapitato i vertici delle curve di Inter e Milan. Ne è emersa un’attrazione del mondo ultras nei confronti dei giovani. Oggi intervista James Montague, inglese, scrittore esperto di tifo.
STUPISCE L’AMMIRAZIONE DEI GIOVANI PER GLI ULTRAS – «Per niente. La cultura ultras è di fatto propria dei giovani che per indole si oppongono alle autorità, spostando continuamente il confine di ciò che è accettabile in una società. É così da sempre, anche perché è difficile fare l’ultras se hai un lavoro regolare e sei un padre di famiglia… In Italia a dire il vero è un po’ diverso, spesso i capi sono sulla cinquantina, ma i ragazzini li seguono fedelmente».
GLI ULTRAS ATTRAGGONO, LA POLITICA NON PIU’ – «Potrebbe avere inciso, perché i ragazzi vogliono sentirsi parte di qualcosa di importante. Cercano il senso di appartenenza che probabilmente non trovano altrove. Ma voglio sottolineare anche un altro aspetto: nel XXI secolo quale altro spazio esiste in cui i giovani possono ritrovarsi fisicamente insieme? Ormai è tutto online, il gruppo di amici è quello con cui giochi a Minecraft o GTA al pc e alla base di tutto ci sono i social media. Gli ultras invece sono una comunità di persone reali che credono in qualcosa e questo oggi può fare la differenza».
LA SITUAZIONE ITALIANA – «In Italia la situazione è complessa, le pressioni sugli ultras possono arrivare da diverse parti, compresa la criminalità organizzata, quindi è praticamente impossibile pensare ad un rapporto stretto tra club e tifo organizzato, come avviene invece in Germania o in Svezia».
GLI ARRESTI DI MILANO – «Spesso gli ultras sono temuti per la violenza o gli estremismi politici, a me fanno molta più paura i legami con la criminalità organizzata. Quando accade qualcosa di simile si squarcia la tenda e vedi che dietro si nascondono cose terrificanti e imperdonabili. Poi è difficile tornare indietro. Potenzialmente è un momento di rivoluzione del tifo se le autorità e i club terranno il punto, ma non è facile essere ottimisti».