2017

Caso Donnarumma, l’arbitro Tas: «Firma estorta? Strategia fragile»

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Le parole dell’avvocato Iudica sul caso Donnarumma e la possibilità di annullamento del contratto con il Milan

Il caso Donnarumma scuote il Milan. Come andrà a finire la querelle tra il portiere rossonero, fresco di rinnovo questa estate, e la società milanese? L’avvocato Fabio Iudica, membro del Tal di Losanna e docente di diritto sportivo all’università Statale di Milano, intervistato dal Corriere della Sera ha parlato degli ultimi sviluppi del caso: «Firma estorta? Da giurista la trovo una strategia tecnicamente fragilissima, è del tutto improbabile che Donnarumma riesca a dimostrare d’aver subito violenza psicologica all’atto della sottoscrizione del suo contratto» afferma il legale, chiarendo come dinnanzi al collegio arbitrale della Figc l’onere della prova spetterebbe al portiere rossonero: «Deve dimostrare cioè lui che, ai sensi del codice civile, il suo contratto va annullato. Non è il Milan che deve dimostrare il contrario. Non è un dettaglio, anzi» spiega il giurista.

L’altra motivazione è relativa al fatto che un vago riferimento a una violenza psicologica non basterebbe all’annullamento del contratto sottoscritto da Donnarumma con il Milan questa estate: «Deve provare che c’è stata una minaccia seria, appunto una violenza. Attenzione poi: il lodo arbitrale è di fatto inappellabile, la vertenza si chiuderebbe lì. E’ un azzardo. O forse semplicemente è più una strategia contrattuale che giudiziaria. Dubito che i legali di Donnarumma confidino realmente nell’eventualità di un successo. Più complesso è il tema della clausola. Che non c’è? Esatto. Ma tenete presente che, se fosse stata sottoscritta ma non depositata, in Italia non sarebbe esercitabile ma all’estero sì. La FIFA non pretende il deposito.

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