Editoriale

Italiano e lo Spezia: il coraggio di restare, la follia di non partire

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Vincenzo Italiano ha sciolto le riserve accettando di rimanere alla guida dello Spezia: sarà la mossa giusta per il tecnico?

La favola più sorprendente della Serie A 2020/2021 è stata senza dubbio la salvezza conquistata dallo Spezia di Vincenzo Italiano. Probabilmente quasi nessuno (ma non chi vi scrive, anche se adesso è troppo facile ricordarlo…) avrebbe scommesso un centesimo sulla permanenza in categoria della formazione bianconera.

Già la promozione dalla Serie B era parsa un mezzo miracolo difficilmente ripetibile, eppure gli Aquilotti sono riusciti a centrare l’impresa, unica neopromossa a non fallire l’appuntamento con la storia. E malgrado un parco giocatori non certo di prim’ordine, con la stragrande maggioranza dei giocatori agli esordi nella massima serie.

Però, quando al timone di comando siede un grande allenatore, tutto è possibile. Perché Vincenzo Italiano ha già ampiamente dimostrato nella sua pur giovane carriera di avere tutte le qualità per emergere ad altissimo livello. E il suo curriculum parla chiarissimo: promozione dalla D alla C con l’Arzignano, promozione dalla C alla B con il Trapani, promozione dalla B alla A con lo Spezia e relativa salvezza. Tutto d’un fiato, senza mai sbagliare un colpo e mai avendo a disposizione la rosa più attrezzata per centrare l’obiettivo.

E, nota di merito aggiuntiva, proponendo un calcio moderno, aggressivo e offensivo che anche al cospetto delle big ha fatto la sua figura, come dimostrato dal clamoroso successo sul Milan o dal prezioso pareggio con l’Inter campione d’Italia.

Inevitabile che il tecnico nato a Karlsruhe finisse sul taccuino di numerosi club. Dal Sassuolo al Verona passando per la Lazio, tutto sembrava presagire un salto di qualità. Invece, ecco arrivare il rinnovo del sodalizio tra Italiano e lo Spezia. Forse un po’ a sorpresa, certamente scelta romantica e coraggiosa dopo aver confezionato due autentiche imprese.

Una decisione da apprezzare, ovviamente, ma che potrebbe in realtà anche rivelarsi un pericoloso boomerang. L’ambizione della famiglia Platek sarà sufficiente per rendere il club ligure ancor più competitivo oppure il coach italo-tedesco sarà obbligato nuovamente a superarsi? Perché va bene essere bravi, ma per i miracoli c’è da rivolgersi un pochino più in alto…

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