Serie A
Spezia, Italiano: «Futuro? Nessuno mi ha cercato. Se ci salviamo…»
Vincenzo Italiano è l’uomo del momento in Serie A: il suo Spezia incanta ed ha battuto la capolista Milan. Le sue parole sul suo percorso
Vincenzo Italiano, allenatore dello Spezia, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport.
PRANDELLI – «Sarà davvero troppo emozionante. A lui devo molto, quasi tutto: è stato il primo in assoluto a darmi fiducia e a schierarmi dall’inizio. Con quel Verona, nel ‘98/99, fummo promossi in Serie A e l’anno successivo ci salvammo giocando davvero un bel calcio Sì: assomigliavamo a questo Spezia. Non vedo l’ora di riabbracciarlo».
FUTURO – «Sinceramente non sono ancora stato contattato da nessuno. Ma non nego che gli attestatati di stima siano piacevoli e neppure nascondo che questo mestiere lo si fa anche per ambizione. Ma ora io ho in testa solo la salvezza dello Spezia».
PROMESSA IN CASO DI SALVEZZA – «Andrò a piedi da La Spezia a Portovenere. Sono una ventina di chilometri che diventerebbero una processione pazzesca con migliaia di persone al seguito. Sarebbe splendido e anche per questo non spreco un secondo del mio tempo: non voglio negare quell’emozione a questa gente. Già si è dovuta rassegnare a non godersi la prima volta in Serie A allo stadio, almeno si merita il regalo finale. Daremo tutto».
AMMIRAZIONE – «Sono stato folgorato dal Milan di Sacchi: quella squadra che batteva il Real 5-0, che stravinse la finale con la Steaua. Dominava in Europa grazie a dei campioni che seguivano i dettami dell’allenatore, si ricorda quanto correvano? Poi il Barcellona di Guardiola, il Napoli di Sarri e le squadre di Zeman quando erano al loro massimo. E mi aveva impressionato anche la Juve del triennio di Conte: aggressività e organizzazione straordinaria. Squadre tutte composte da grandi campionati eppure caratterizzate in maniera indelebile dalle idee dell’allenatore».