2016

Se i giocatori di Serie A fossero siti

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Il Pupone come Wikipedia, Icardi il fotografo: un sito per ogni calciatore

In questo 2016 ci sentiamo tutti tanto moderni: sempre connessi, sempre online, pronti a scambiare informazioni, a diffondere contenuti. Pronti, principalmente, ad invadere la rete con milioni di selfie senza che nessuno ce l’abbia chiesto. Chissà se 30 anni fa, nell’aprile del 1986, i pionieri di Internet in Italia immaginavano che quella prima connessione, tra il Centro Universitario per il Calcolo Elettronico di Pisa e la stazione Roaring Creek in Pennsylvania, avrebbe cambiato radicalmente le abitudini di un Paese intero. Da qui, da questa ricorrenza, l’istituzione dell’Italian Internet Day.

I PRIMI 30 ANNI – Chissà poi se qualcuno di questi pionieri sarà stato un tifoso, un appassionato di calcio. Perché l’impatto quotidiano di Internet non ha risparmiato il pallone, anzi lo ha investito in pieno. Gli allenatori, ormai, non aspettano più il report dello staff medico: aprono Twitter e cercano rassicurazioni dal loro giocatore, tra una foto del cane e una della Lamborghini. La stampa, dal canto suo, risparmia sulle interviste: a cosa può servire chiedere qualcosa a qualcuno quando questo, già da solo, ti dice dove andrà in vacanza o, meglio ancora, passa il tempo ad offendere le madri dei tifosi avversari? Se non sei in rete non sei nessuno, non esisti, e lo stesso mondo virtuale riesce ad influenzare a tal punto l’immaginario da crearsi una sorta di identità, un carattere. E allora, partendo proprio dal “carattere” di siti web e social network più o meno diffusi ecco un possibile accostamento: i calciatori di Serie A, o alcuni di questi, a quali siti potrebbero somigliare?

FRANCESCO TOTTI / WIKIPEDIA – Uno studente sprovveduto deve preparare un compito, le ore passano e il tempo per aprire i libri non c’è. L’ancora di salvataggio? Inevitabile che sia Wikipedia, modo ideale per salvarsi in corner in situazioni d’emergenza e per fingere di sapere bene anche ciò che non si sa affatto. Per Luciano Spalletti e per la Roma il ricorso a Totti appare un po’ come la scelta dell’ultimo momento, quella che ti toglie dai guai quando non sai la risposta: fai alzare il Pupone dalla panchina, lo mandi in campo e passa la paura.

MAURO ICARDI / INSTAGRAM – A cosa serve soffiare Wanda Nara a Maxi Lopez se poi non hai modo di mostrarla al mondo? A niente. Ecco perché Mauro Icardi, tanto prolifico in campo quanto sui social network, può essere rappresentato al meglio da Instagram. Una bella Lamborghini nerazzurra con sopra la gloriosa conquista e via: puoi segnare 30 gol in una stagione, non ci vuole nulla, ma quello che davvero resta per i posteri sono le foto e Icardi sembra averlo capito alla perfezione.

MARIO BALOTELLI / 9GAG – Girare con pistole finte e terrorizzare le signore, fare visita ai delinquenti per pura curiosità, far scoppiare petardi dentro a dei bidoni giusto per creare un po’ di scompiglio nella noiosa e grigia vita di Manchester. Niente di politicamente corretto, niente di minimamente correlato al mondo del calcio: Balotelli, il personaggio, ha sempre vissuto di bravate e di scherzi sopra le righe. Quale miglior luogo virtuale, se non 9gag, per identificarlo?

MARCO BORRIELLO / BADOO – La vita di un calciatore viene troppo spesso associata al campo, al centro sportivo, a ore di corsa e di allenamenti per prepararsi al meglio alla prossima sfida. Tutto fumo negli occhi. La reale ragione di esistere del calciatore, come figura quasi mitologica, è quella di rimorchiare e di tirar su la rete vedendo cosa viene fuori: show girls, ballerine, ragazze della porta accanto, modelle. Non fa niente: l’importante è andare in rete.

RADJA NAINGGOLAN / TWITTER – Sì, su Facebook puoi farti gli affari di amici e nemici, puoi sbirciare sulla vita di tutti e nessuno lo nega. Ma il piacere di metter su una rissa con due righe, o meglio con 140 caratteri, è inarrivabile. Giochi male e te lo fanno notare? No, sono loro che non ci vedono. Fai un’entrata un po’ troppo decisa? No, sono loro le femminucce. E allora, Radja Nainggolan lo sa, non serve aspettare la formalità di una conferenza stampa quando c’è lì Twitter, pronto ad accogliere botta e risposta che prima di Internet, davvero, non si potevano immaginare.

RICCARDO MONTOLIVO / POSTE.IT – Forse qualcuno troverebbe naturale, pensando alle poste, tirare in ballo il pacco. No, non è questo il punto principale. Il punto è più la lentezza: ore e ore per aprire una pagina, la più banale, infinite attese (proprio come in un ufficio postale) per controllare la mail. E gli errori, le complicazioni, operazioni semplici che diventano complesse. Ogni riferimento all’attuale capitano del Milan, Riccardo Montolivo, è puramente voluto.

EDIN DZEKO / GOOGLE PLUS – Tanto più è grande l’attesa quanto sarà forte il tonfo in caso di fallimento. E’ una legge che vale nel calcio e che resta altrettanto valida pensando al panorama della rete: un nuovo arrivo, un elemento destinato a fare la differenza, pubblicizzato e portato in trionfo prima del tempo. Edin Dzeko, proprio come Google +, non ha saputo rispondere alle aspettative di un pubblico che, di certo, non può accontentarsi della normalità e del minimo indispensabile da chi, almeno sulla carta, sembrava nato per sbaragliare chiunque gli si parasse davanti.

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