2017

Italia, Zappacosta si prende la fascia destra: è lui il titolare?

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Il ct Ventura ha individuato nel laterale del Toro il nuovo titolare per la corsia corsia di destra: quando l’Italia scende in campo con il 4-2-4 l’asso granata diventa l’arma in più del nuovo corso azzurro

E’ ancora alla terza presenza con la Nazionale, ma Davide Zappacosta sta lentamente scalando le gerarchie. E si candida ad essere il nuovo titolarissimo della fascia destra anche nell’amichevole contro l’Olanda. La gara vinta contro l’Albania lo ha definitivamente consacrato come il nuovo che avanza, per un’Italia che dopo il campione del mondo Gianluca Zambrotta (straordinario anche a sinistra) non era più stata in grado di trovare un degno erede di una corsia in cui faticano ad emergere grandi talenti. Certamente il 3-5-2 di Conte (più adatto, a seconda dell’interpretazione delle partite, per giocatori come Darmian e Florenzi) non ha agevolato la presenza in campo del gioiello classe ’92 del Toro, che l’anno scorso non era mai riuscito ad imporsi stabilmente nemmeno con la maglia granata. Le pessime prestazioni di De Silvestri hanno convinto Mihajlovic a puntare sull’ex Atalanta, che lo ha ripagato con prove di altissimo profilo. Per questo Ventura è andato sul sicuro convocandolo, ma in pochi avrebbero scommesso che Zappacosta si sarebbe immediatamente ritagliato un ruolo da protagonista nel 4-2-4 azzurro. E invece contro l’Albania eccolo in campo, a premere sull’acceleratore per novanta minuti senza mai fermarsi. L’unico difetto ancora da correggere riguarda la cura della fase difensiva, trascurata per via delle tante scorribande offensive che gli allenatori gli chiedono e che, inevitabilmente, lo rendono meno lucido. Ma per migliorare il tempo non manca e soltanto giocando con continuità Zappacosta può diventare un perno dell’Italia. Del Toro lo è già diventato e, in estate, servirà un grande sacrificio per fargli proseguire l’avventura in granata. Sul giocatore c’è già l’interesse di tante squadre, fra le quali spicca anche la Juve, che ancora oggi si pente di non aver tentato di strapparlo all’Atalanta dopo la grande stagione vissuta ad Avellino a cavallo fra il 2013 e il 2014.

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