2014
Italia verso il Mondiale: tutti gli attaccanti, chi sale e chi scende
Il borsino dell’attacco azzurro: in tanti inseguono la convocazione
MONDIALE BRASILE2014 ITALIA – Proviamo a fare chiarezza, in vista del prossimo Mondiale sudamericano, nel caos attacco aperto dagli infortuni occorsi ad El Shaarawy e Rossi: il primo è di fatto fuori dalla lista del Ct Cesare Prandelli a prescindere dalle sue condizioni fisiche – non convince il crollo del rendimento – mentre si attendono con ansia gli sviluppi sul recupero dell’attaccante viola. Ad ogni modo carte rimescolate: l’unico certo di un posto sull’aereo per il Brasile è Mario Balotelli, almeno quattro piazze – considerando i vari Cerci, Diamanti e Candreva da inserire tra i centrocampisti – da assegnare. Ecco il borsino: tutti i nomi caldi ed il livello attuale delle rispettive candidatute.
OSVALDO: SCENDE – Tre gol in 14 presenze con la maglia del Southampton, ma dal 14 dicembre neanche un minuto e soltanto tribuna per l’ex attaccante giallorosso: quando sembrava sicuro del posto – vedi i tanti esperimenti al fianco di Balotelli finalizzati a trovare l’intesa giusta – ecco una pericolosa inattività che potrebbe modificare le carte in tavola.
INSIGNE: SALE – Discrete prestazioni – seppur macchiate da qualche discontinuità nell’arco della gara – e assenza di gol: il buon Lorenzo, dopo le due reti in Champions al Borussia Dortmund, si è sbloccato in quel di Verona e promette un girone di ritorno da urlo. In nazionale, alla seconda presenza, il capolavoro nell’amichevole con l’Argentina che ha fatto brillare gli occhi a Prandelli: buone chances, dipende da lui.
DESTRO: SALE – Spacciato fino ad un mese fa, il rientro ad alti livelli con tre gol nelle prime tre presenze dopo il condizionante infortunio al menisco lo ha rilanciato alla grande: ora sembra essere una questione di impiego. Limitato in tal senso da capitan Totti, ha bisogno di minutaggio per convincere il ct a sciogliere le riserve.
GILARDINO: STABILE – Se serve ci sono, sembra dire il Gila. Che magari non scalderà più gli animi dei tifosi azzurri ma rappresenta pur sempre un bomber credibile: la sensazione forte è che non dipenda da lui, nel senso che se a maggio chi è chiamato a convincere lo avrà fatto per lui le speranze diminuiscono. Ma in caso di defiance varie è pronto a rispondere presente.
SAU: SCENDE – Sta clamorosamente toppando la stagione della riconferma: quattro reti in 17 presenze ma prestazioni modeste che vanno oltre i numeri. Ci si attendeva ferro e fuoco dopo l’esplosione della scorsa annata, avrebbe rappresentato un’alternativa veloce e prolifica.
GIOVINCO: SCENDE – In picchiata libera. Il caterpillar Tevez e l’esponenziale crescita di Llorente gli sbarrano le porte della Juventus: basta ricordare come uno del calibro di Vucinic veda il campo con il contagocce. Speranze praticamente nulle, come per il compagno di squadra Quagliarella se non cambia squadra.
TONI: SALE – Ma serve? Considerando le caratteristiche dei vari Balotelli, Osvaldo, Destro e compagnia dicendo sembrerebbe proprio di no. Perché tutto il resto è superlativo: stagione completamente inattesa, nove gol ed altrettanti assist a coronare un rendimento strepitoso. Lui ci pensa, Prandelli forse un po’ meno.
DI NATALE: SCENDE – Speranze oramai residuali: l’involuzione è diventata certezza ed il buon Totò sembra aver imboccato le battute finali di una carriera piena di gol. I malumori, l’annuncio del ritiro frutto proprio dei deludenti risultati sia a livello personale che di squadra: strada per il Brasile tutta in salita. Ripida salita.
CASSANO: SCENDE – Riportiamo ad onor di cronaca: possibilità nulle. Soliti sbalzi caratteriali che ora lo costringono a rincorrere un posto da titolare anche nel Parma.
PAZZINI: STABILE – Nel senso: possibile sorpresa? Il Pazzo sta recuperando dopo il calvario che lo ha tenuto lontano dai campi per quattro mesi. Oggi il ritorno al gol in Coppa Italia per uno che i gol li sa fare eccome. Nell’immediato futuro il nuovo corso targato Seedorf: sarà lui il terminale offensivo?
MATRI: SCENDE – Caduta senza fondo, sarebbe il caso di dire pensando alla sua deprimente esperienza rossonera. La squadra in cui aveva sognato di ritornare da calciatore affermato e nella quale ha sonoramente fallito. Ora quattro mesi di Fiorentina: l’habitat ideale. Riuscirà a sconvolgere le gerarchie di Prandelli? Condizioni ideali, ripetiamo, ma l’inversione dovrà essere netta.
IMMOBILE: SALE – Mai chiamato in causa finora, è sicuramente tra le rivelazioni della stagione: segna tanto ed in tutti i modi, la cura Ventura lo ha definitivamente lanciato dopo un primo campionato in A considerabile di ambientamento. Se continua a realizzare con continuità merita almeno un cenno.
BERARDI: SALE – Il poker inflitto alle macerie del Milan ha fatto urlare a furor di popolo il suo nome. La sensazione personale è quella di un giocatore ancora da comprendere ed inquadrare, essenzialmente sotto il profilo della collocazione tattica. Certo è che, di fronte ad eventuali venti gol, sarà difficile non prendere in considerazione la candidatura.
TOTTI: STABILE – Il più talentuoso calciatore italiano degli ultimi anni non deve dimostrare nulla a nessuno. Scelta esclusivamente legata a gusti e convinzioni di Prandelli. Può servire l’enorme talento del capitano giallorosso? O in una competizione così agguerrita e dagli impegni ravvicinati la carta d’identità consiglia la rinuncia? Decide il ct.