2014

Italia, Uva: «I croati volevano interrompere il match»

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Il dg della Figc ha rivelato lo scopo dei tifosi della Croazia durante il match contro gli azzurri

ITALIA CROAZIA TIFOSI RAZZI UVA FIGCItalia – Croazia è finita sotto la lente di ingrandimento della UEFA. Dopo il lancio di razzi da parte dei tifosi croati e le conseguenti sospensioni del match, il massimo organo calcistico europeo ha deciso di aprire un’inchiesta. A parlare degli episodi accaduti domenica sera ci ha pensato Michele Uva, direttore generale della Figc: «L’obiettivo dei 200 ultras della Croazia era quello di interrompere il match, lo pensa anche la UEFA. L’obiettivo è fallito grazie alla polizia italiana».

COME SONO ENTRATI? – Uva continua, sollevando un’importante questione: «Vogliamo ringraziare i responsabili dell’ordine pubblico di Milano, la gestione è stata straordinaria, ed ha consentito il regolare svolgimento della partita, che non era scontato. Non è andato tutto bene però. Quei razzi non devono riuscire a passare i controlli. Per le prossime gare a rischio, i controlli agli ingressi dovranno essere migliori. La UEFA ha aperto il procedimento, pagheremo le conseguenze delle nostre responsabilità (in arrivo una multa per l’Italia, ndr). Erano razzi di 3 o 5 centimetri, dunque facilmente occultabili, e ne sono stati sequestrati il triplo rispetto a quelli arrivati in campo. Allo stadio, però, c’era il responsabile competitions UEFA Giorgio Marchetti. Con lui abbiamo condiviso l’ottima gestione dell’ordine pubblico al momento dell’ingresso della polizia nel settore dei tifosi croati: sarebbe stato un danno grave per tutto il calcio se la partita fosse stata interrotta. Biglietti ai croati? Escludo un incrocio con la tifoseria italiana. Dalla Croazia e dalla Slovenia è semplice entrare in italia per comprare i tagliandi».

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