2012

Italia Under21, Mangia: “Richiamerò Paloschi. Jorginho..”

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ITALIA UNDER 21 MANGIA – Novità da Verona per l’Italia Under21: nell’intervista rilasciata da Devis Mangia a L’Arena, il tecnico degli azzurrini ha rivelato di puntare alle convocazioni di Jorginho (Hellas Verona) e Paloschi (Chievo Verona).

Mangia, quante probabilità ha Jorginho di essere convocato per gli Europei?

«Abbiamo ancora tanti mesi davanti, ci sarà il momento in cui faremo delle scelte. Ci sono 23 posti. Ed ogni giocatore italiano in età, qualsiasi sia il campionato, deve pensare fino alla fine di poter entrare nel gruppo, di essere convocato per le amichevoli e il pre-raduno. Per noi Jorginho ha i requisiti tecnici per provare a stare in un gruppo che ha valori importanti. Non ha giocato con la Spagna per questioni regolamentari di cui non spetta a me parlare, ma è stato comunque con noi ed ha avuto un primo contatto con l’ambiente. Mi sembra un ragazzo a posto, con la testa sulle spalle. Anche se è importante soprattutto la verifica sul campo coi compagni».

Anche Prandelli ha speso belle parole per lui. Quanti margini di crescita ha ancora Jorginho?

«Di sicuro la risposta migliore può darla chi lo segue quotidianamente. Di margini comunque credo Jorginho ne abbia molti. Mi piacciono giocatori come lui che sanno mettere qualità e anche quantità in mezzo al campo. Chiamatelo calcio del futuro, chiamatelo calcio internazionale,chiamatelo come volete ma lui ha doti che saranno sempre più importanti».

Il difetto principale del calcio italiano?

«Ci si allena poco. Non è un caso che gli ultimi campionati di serie A e serie B li abbiano vinti due squadre come Juventus e Pescara che si allenano a duemila all’ora».

La dote più grande delle squadre di Mangia?

«Se hai giocatori con voglia di rivalsa sei già avanti. L’esempio più eclatante è stata la Primavera del Varese, arrivavano tutti da esperienze negative ma erano bravi. Il primo giorno, quando dissi che il nostro obiettivo erano i playoff, tutti mi risero in faccia. Invece ho avuto ragione».

Sembra di sentire Sogliano…

«Al direttore e a suo padre devo praticamente tutto o quasi. Sono stati loro a darmi l’opportunità di allenare una prima squadra e a trasformare la mia passione in un lavoro vero e proprio. Senza di loro adesso magari allenerei la Berretti della Pro Patria o in Promozione come tanti altri. Sogliano mi ha dato l’opportunità di allenare a Palermo, lo considero uno dei migliori in giro. Il nostro rapporto va al di là dell’aspetto puramente calcistico».

Paloschi è recuperato, lo porterà in Israele?

«Sono contento sia guarito, almeno potrò vederlo. Lo convocherò, poi si vedrà».

Quanto è forte il biennio del ’90-’91?

«I ragazzi hanno qualità, c’è un buonissimo gruppo. Mi auguro solo che tutti possano da qui in avanti trovare più spazio, non solo i soliti volti noti. Poi bisognerà ricercare e trovare il nostro equilibrio di squadra, ma quello sarà un passaggio successivo».

Ei pregi del Verona?

«Da osservatore esterno mi sembra proprio una gran squadra, è stato fatto un ottimo lavoro. Qualcuno lo conosco. Ho allenato Paolo Grossi, ho avuto Armin Bacinovic. Attenzione però, perchè la serie B è un campionato lunghissimo in cui non puoi fermarti a tracciare bilanci. Questa è la principale insidia. Bisogna solo guardare avanti, di partita in partita».

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