2016

Motta: «Accetto le critiche, ma chiedo rispetto»

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La riflessione: «Forse nel PSG c’è uno stile di gioco che mi giova»

Ora tocca a Thiago Motta: è lui ora l’oriundo più in difficoltà, visto che Eder ha ritrovato gol e sorriso. Il centrocampista è finito al centro delle critiche ben prima che l’Europeo cominciasse, esattamente quando Antonio Conte ha deciso di mettergli il 10 sulle spalle. «Giocare per l’Italia è stata una scelta meditata. Capisco tutte le critiche sportive e le accetto. Alle volte sto bene alle volte no, come la squadra. La cosa che chiedo è parlare senza mancare di rispetto. Sono felice di partecipare a questo gruppo, sono pochi quelli che possono indossare la maglia dell’Italia», ha dichiarato Thiago Motta, come riporta La Gazzetta Sportiva.

LA PANCHINA – Si parla poi di allenatori, del resto il centrocampista del Paris St Germain è stato allenato da grandissimi. Si parte ovviamente dal ct Antonio Conte: «Io sono tra quelli che hanno giocato meno e se Conte ha deciso che contro l’Irlanda affiderà la squadra a noi, cercheremo di fare del nostro meglio». Secondo Thiago Motta sta a Conte diventare uno dei più grandi, del resto Claudio Ranieri è considerato ora tale solo per aver vinto il titolo con il Leicester city, pur essendolo già. Decisivo per Conte potrebbe essere allora il risultato all’Europeo: «Se termineremo con un buon risultato questa squadra sarà grande e l’allenatore sarà bravo, se non riusciamo a farlo tutti avranno degli interrogativi o delle critiche. Questo è il calcio».

GLI OSTACOLI – Si torna a parlare delle sue difficoltà, di un percorso azzurro ricco di spine: «Ho avuto davanti Pirlo e De Rossi, due fra i più grandi nel ruolo. Magari nei club ho un rapporto più quotidiano con la squadra, ci conosciamo meglio, abbiamo uno stile di gioco che mi giova, come succede nel Psg. Qui non abbiamo un Baggio, un Totti, un Ibrahimovic. Abbiamo buoni giocatori che devono mettersi a disposizione dell’allenatore per la squadra. Io non sono mai riuscito a giocare nell’Italia come nei club e mi dispiace. Ho cercato di fare del mio meglio, però non sono riuscito a dimostrare quello che posso, ma ho un’altra opportunità di far parte di un gruppo bellissimo e spero che possiamo arrivare lontano». Fin dove si può arrivare? Non si sbilancia Thiago Motta, secondo cui però l’Italia può giocarsela con Francia, Spagna e Germania. Non c’è un avversario ideale, ma la necessità di ragionare partita dopo partita.

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