2015

Prandelli: «Il tempo mi darà ragione»

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L’ex c. t. dell’Italia: «Ho voluto il bel gioco, ma contano le idee»

Non conta il modulo e nemmeno la spettacolarità: contano le idee. Così Cesare Prandelli, nelle vesti di commentatore, parla di calcio oggi. Secondo l’ex commissario tecnico dell’Italia diverse strade possono portare comunque allo stesso risultato, ovvero la vittoria. Dal calcio totale dell’Ajax degli anni ’70, a quello molto simile di Arrigo Sacchi con il Milan negli anni ’90. Proprio Sacchi è stato autore di una polemica nei giorni scorsi: l’ex rossonero ha biasimato il gioco, definito come antico e noioso, di Roberto Mancini all’Inter. Per Prandelli è vero che il calcio di Inter e forse nemmeno di Juventus è spettacolare, ma funziona perché supportato dalle idee chiare dei tecnici. La strada da lui perseguita però è diversa: «Ho sempre cercato il bel gioco. Il tempo darà il giusto valore al mio lavoro»

PRANDELLI: «DIETRO LE VITTORIE, LE IDEE DI GIOCO» – «Per me è sempre stato naturale andare alla ricerca del risultato attraverso il gioco. A volte te lo chiede la società, altre volte è la gente a pretenderlo – spiega Prandelli in veste di opinionista per il Corriere dello Sport. A me è successo a Firenze dove ho capito subito che i tifosi volevano qualcosa di più della singola vittoria. Ci fischiavano se arrivavamo al risultato senza divertire e, come giusto, mi sono adeguato. E non è vero che si può fare bel calcio solo se in rosa si hanno i grandi campioni», spiega Prandelli, citando l’esempio di Eusebio Di Francesco al Sassuolo. 

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