2015

Giaccherini: «L’Italia di Conte è unita»

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Il centrocampista: «Uomini, prima che calciatori: così si vince»

Due gol nelle ultime due uscite e la chiamata di Conte. Momento d’oro per Emanuele Giaccherini, intervenuto in conferenza stampa a Coverciano: «Essere qui è l’obiettivo di ogni calciatore. Ho trovato un gruppo unito, che sembra lavori insieme da anni. Siamo più coesi rispetto alla gestione Prandelli, ci sono più uomini, prima che giocatori. E’ una nazionale unita».

LA STOCCATA – «Nella precedente gestione – prosegue Giaccherini – c’erano fuoriclasse sotto il punto di vista tecnico, qui invece ho trovato giocatori che remano tutti nella stessa direzione. E lo ha detto anche il mister ieri: guarda l’uomo, prima del calciatore. La Juve? Andarmene è stata una scelta dolorosa, ho lasciato la squadra più forte. Però la Premier League ha rappresentato una bellissima esperienza, il mio bagaglio è cresciuto ulteriormente. Ora mi sento più maturo. Pirlo? Lui è il calcio, consigli non mi sento di dargliene, farà la sua scelta».

QUALITA’ – Un jolly per il tecnico salentino: «So ricoprire più ruoli e questa è la mia caratteristica principale. Bologna? Volevo tornare in Italia, ho trovato un campionato equilibrato con più squadre che possono ambire a vincerlo. Conte? Avevo la speranza che mi chiamasse nuovamente, per me è un’enorme emozione essere qui. Conte lo conosciamo tutti: sa trovare l’equilibrio giusto nelle sue squadre, lavora tantissimo in campo e non lascia niente al caso. Il mister ha spinto affinché io tornassi, ora voglio sfruttare questa possibilità».

BOLOGNA – «Con Donadoni – spiega il centrocampista riferendosi alla crescita del Bolognale cose si sono messe meglio. Donadoni ha lavorato molto sotto l’aspetto psicologico, ci ha dato la mentalità giusta e ci ha fatto sentire più liberi, dicendo che avremmo dovuto divertirci, perché si tratta pur sempre di partite di calcio. Rossi è un ottimo allenatore, il calcio è anche questo».

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