Il ct azzurro lancia messaggi a Insigne: «Impari da Verratti e De Silvestri»

«Chi non capisce l’importanza della maglia azzurra è inadatto e inopportuno. E’ un concetto storico, so cosa significa indossare questa maglia e le emozioni che trasmette. Non capirne il valore non è giustificabile». Antonio Conte, durante la conferenza stampa odierna, lancia messaggi a Lorenzo Insigne e Domenico Berardi: «Il mio non è un avviso, ma dal momento della mia prima conferenza ho chiarito che avrei voluto una squadra che sapesse trasmettere emozioni positive, con giocatori che sentissero questa maglia come una seconda pelle. Al centro del nostro progetto c’è il gioco e non il singolo elemento, questo è fondamentale per poter fare qualcosa di importante. E in seconda battuta la moralità, con atteggiamenti dentro e fuori dal campo. La voglia di essere qui è un concetto molto importante, ogni tanto è giusto ribadirli. Ho la fortuna di avere calciatori che si sono messi a disposizione, c’è chi lo ha capito subito, chi piano piano e chi ancora non lo ha capito. Non ascolterò vente nè dal nord nè dal centro nè dal sud, io chiamo gente che abbia valori straordinari. Insigne e Berardi non ci sono per scelta tecnica».

SCELTA TECNICA – Capitolo Scudetto: «Oggi non me la sento di dire chi vincerà, ma ritrovare la Fiorentina in vetta alla classifica è uno spot importante per il calcio italiano. Quando si fanno le cose per bene, in tutto e per tutto, i risultati poi arrivano, anche se si è meno attrezzati delle big. Faccio i complimenti ai viola e a Sousa. Sarà un campionato equilibrato. Valentino Rossi? Stagione straordinaria».

INSIGNE – «In passato – prosegue Conte – il riferimento era sempre e solo Balotelli. Io non voglio parlare del singolo, il mio è un discorso generale, che si basa su cose dette ad inizio percorso e che vogliamo rinforzare mese dopo mese. Dobbiamo guardare agli aspetti positivi: Lorenzo De Silvestri è tornato. Si è rotto il ginocchio per noi, merita di essere qui e io voglio calciatori che siano a 360° per questa maglia. Verratti è un altro: ha giocato contro l’Azerbaijan con un problema al polpaccio, eppure non ha mollato. Quando si entra a Coverciano si dà tutto per questa maglia e si pensa solo all’Italia. Se lo vogliono capire a livello societario o no, a me poco importa. Prima che ottimi giocatori, io voglio uomini straordinari».

PIRLO – «Andrea – spiega il ct azzurro – è uno straordinario calciatore, con cui ho un ottimo rapporto. Vedremo come starà più avanti, però io, considerando i suoi 37 anni, devo prendere in considerazione la possibilità di non portarlo all’Europeo».