2016
Conte: «Solo contro tutti. Ora il Chelsea»
«Ora mi serve una settimana per smaltire la delusione e ripartire»
Ancor prima di smaltire la delusione per la sconfitta ai rigori, Antonio Conte ringrazia la sua Nazionale per la prestazione contro la Germania ai quarti di finale degli Europei 2016 e per il cammino nel torneo: «Sono stati bravi e straordinari. Devo ringraziarli per questi due anni fantastici, un’esperienza incredibile coronata da questo mese e mezzo vissuto insieme. Abbiamo costruito una squadra orgogliosa di indossare la maglia azzurra ed è stato trasmesso un concetto: volere è potere. Con il lavoro si possono costruire cose importanti. Siamo usciti contro i campioni del mondo. La Germania è il top. Ci hanno rispettato cambiando sistema, strano… per sfidare una “piccola” Italia secondo le critiche. Potevamo eliminarli, ma torniamo a casa. Ora torno ad allenare un club. Farò un’esperienza bellissima in Inghilterra, sarà difficile, ma ho bisogno del campo. Essere ct è bello ma comporta anche pressioni importanti. Spero in futuro di tornare a sedermi su questa panchina. Per la Nazionale c’è una strada tracciata, lascio un’eredità importante, ma sono sicuro che le cose verranno fatte nel migliore dei modi», ha dichiarato a SkySport il ct azzurro.
NUOVA SFIDA – Conte ha parlato poi della sua prossima avventura al Chelsea: «Non ho mai pensato oltre, ma a novembre ho pensato di continuare e l’ho detto al presidente. C’è stata la possibilità di andare lì e ho accettato. La nuova stagione comincerà tra pochi giorni, non avrei voluto nemmeno un giorno di vacanza. Ora mi prendo una settimana per scaricare la delusione e cominciare una nuova avventura. So che sarà dura, ma a me piacciono queste sfide».
DA SOLO – In conferenza stampa, invece, ha affrontato altri temi, tra cui le difficoltà incontrate in questi due anni ma partendo dalla grinta dei suoi ragazzi: «Sturaro ha avuto questa estrazione al ginocchio e ha giocato in maniera stoica, avrei avuto difficoltà a trovarne un altro. Si era creato qualcosa di magico, ma andiamo a casa sereni. Di fronte ad alcuni fatti non ho potuto soprassedere. Non vedevo nessuno al mio fianco, ho sempre fatto io la guerra contro tutti. Non mi sono mai sentito appoggiato. Il presidente mi è stato sempre vicino, ma fino a un certo punto. Mi sono sbattuto fino all’ultimo per spostare anche la Coppa Italia… Serve amore per la nazionale. I ragazzi sono andati oltre l’ostacolo».