2016
Conte: «Siamo i più pericolosi d’Europa»
Il c. t. lascia una sorta di testamento di tutti i progressi azzurri del biennio
Ultime settimane da commissario tecnico dell’Italia per Antonio Conte che, in vista degli Europei, si prepara tra seminari e partite da osservare per scegliere la rosa dei convocati. Il prossimo allenatore del Chelsea, in queste ore, è intervenuto per esempio nel corso di un evento organizzato dalla federazione brasiliana a Rio de Janeiro: il nostro c. t. è stato il primo ad intervenire per parlare di calcio ed ha sottolineato come, a dispetto delle voci che vedono l’Italia tra le non favorite per EURO 2016, in verità dal punto di vista offensivo gli azzurri possano dirsi in assoluto i più pericolosi del continente. «Noi cerchiamo sempre di colpire con la massima intensità possibile – ha sottolineato Conte nel corso della manifestazione – . Il risultato è che in termini di pericolosità offensiva siamo i primi in Europa con sessantacinque punti, cinque in più della Germania campione del mondo, undici in più della Spagna e tredici in più del Belgio, cioè le altre nazionali nelle posizioni migliori».
CONTE E IL SUO TESTAMENTO – Nel corso del lunghissimo intervento, Conte ha lasciato una sorta di testamento del suo biennio alla guida della Nazionale, rimarcando anche i progressi del settore giovanile italiano, che grazie ai suoi interventi ha cominciato ad applicare lo stesso sistema tattico della nazionale maggiore. A quel punto il c. t. ha anche avviato una specie di parallelo tra Italia e Brasile, mettendo in luce i progressi di entrambe le nazionali ed il lavoro di osservatori e match analyst. Successivamente a Conte ha parlato anche il c. t. brasiliano Carlos Dunga, quindi quello dell’Uruguay Oscar Tabarez. Nel corso del seminario hanno parlato anche altri addetti ai lavori, come l’ex direttore generale di Roma e Tottenham Franco Baldini, oppure il noto procuratore brasiliano Gilmar Rinaldi, ora coordinatore delle giovanili verdeoro, passando per altri allenatori, dirigenti ed osservatori di tutto il mondo.