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Italia-Turchia: sulla strada degli Azzurri l’ostacolo che ha fermato la Francia

L’Italia di Mancini apre Euro 2020 contro la Turchia, squadra in grado di fermare due volte i Campioni del Mondo della Francia

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Italia-Turchia apre Euro 2020: primo ostacolo per Mancini la squadra in grado di fermare due volte i Campioni del Mondo della Francia

E venne il giorno di Italia-Turchia. I nastri di partenza stanno per essere strappati e la tensione comincia a diventare un fattore. Euro 2020 è realtà e la Nazionale italiana è chiamata a battere un colpo dopo la clamorosa assenza dal Mondiale in Russia. Tra cambi generazionali e altri obbligati (ultimo in ordine temporale il forfait di Pellegrini), gli Azzurri hanno acquisito personalità ed esperienza. Ma di fronte si prospetta un Girone A più insidioso di quanto raccontino i nomi pescati dall’urna e le loro rispettive storie recenti.

La partenza contro la Turchia sarà il classico ice-breaker, la gara in grado di darci lo slancio oppure di generare quegli incubi mai veramente assopiti di chi ha ancora fresco nella mente il doppio confronto con la Svezia. La squadra di Şenol Güneş è metodica, un mix calibrato di qualità tecnica e potenza fisica. Il 4-1-4-1 che ha negato due volte la vittoria alla Francia (uscita sconfitta in uno dei due confronti) nelle Qualificazioni a questo Europeo può tranquillamente diventare un modulo a specchio rispetto allo schieramento consueto del Mancio. La qualità a centrocampo garantita da Çalhanoğlu e Yazici viene pareggiata dai granitici Yokuşlu e Tufan, con quest’ultimo abile anche nelle sovrapposizioni e negli inserimenti in area. La tattica della Turchia è sempre quella di privilegiare l’attesa, una costante predilezione al movimento senza palla per aprire spazi nella retroguardia opposta. Il piano ruota soprattutto attorno all’orbita descritta dai movimenti di Burak Yilmaz, uno dei principali fautori del successo del Lille in Ligue 1. Dai suoi piedi non passano solo i gol: Güneş chiede al suo unico centravanti tanto sacrificio e corsa a tutto campo, in modo da smarcare le seconde linee e creare spazio.

Contro l’Italia, la tattica turca potrebbe sposarsi perfettamente. Quella azzurra è una Nazionale profondamente diversa da quella che siamo storicamente abituati a vedere in campo: possesso palla votato alla verticalità, coinvolgimento della retroguardia nella costruzione del gioco e una prolifica fase offensiva. Quest’ultimo è l’argomento che viene in mente al primo colpo quando si parla della squadra di Mancini, una formazione in grado di segnare tanto. In più, dietro si conferma una solida roccia. Nelle ultime 8 partite sono arrivate altrettante vittorie, tutte con la porta rimasta inviolata al fischio finale. Il 4-3-3 di Mancini non si tocca ma, nelle ultime sessioni di allenamento, il commissario tecnico ha operato delle accortezze. A centrocampo, Barella può staccarsi dalla mediana e, in fase offensiva, andare a comporre un 3-2-5 con Spinazzola alto a sinistra e Locatelli e Jorginho a tenere in equilibrio il centrocampo. Se la Turchia sarà remissiva, l’Italia potrà tentare la strategia di sfiancamento e aprirsi varchi con pazienza e costanza. Soprattutto se verrà proposta la classica difesa statica e un po’ lenta vista nelle ultime uscite della compagine turca .

LE PROBABILI FORMAZIONI – Mancini perde Pellegrini e non recupera Verratti: il “parigino” continua a dare segnali di miglioramento ma difficilmente lo vedremo in campo prima della sfida contro la Svizzera del prossimo 16 giugno. L’altro nome in bilico era fino a due giorni fa Florenzi, del quale è stato annunciato il recupero e che dovrebbe prendere regolarmente posto sul laterale destro della difesa completata da Chiellini, Bonucci e Spinazzola, a difesa della porta di Donnarumma. A centrocampo Jorginho a comandare le operazioni, con Barella alla sua destra (anche per sfruttare il suo tiro da fuori) e Locatelli a sinistra. Davanti Berardi dovrebbe vincere il ballottaggio con Chiesa e fare tandem con Insigne e Immobile.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi, Immobile, Insigne.

Nessuna assenza di rilievo per Güneş che dovrebbe confermare in porta il portiere del Trabzonspor Çakır, protetto dalla retroguardia comandata dallo juventino Demiral. Completano la linea difensiva Söyüncü (l’altro centrale, in forza al Leicester), Celik e Meras (sugli esterni). Un supporto in più lo darà, come detto, Yokuşlu: frangiflutti davanti alla difesa e, in caso di necessità, terzo centrale di difesa da aggiungere al pacchetto arretrato. Karaman sarà l’esterno di centrocampo con meno licenza di offendere, designato soprattutto alla copertura preventiva e a lasciare margine creativo a Çalhanoğlu, Yazici e Tufan. Davanti, pochi dubbi sull’ingaggio dal primo minuto di Yilmaz.

TURCHIA (4-1-4-1): Çakir; Celik, Söyüncü, Demiral, Meras; Yokuslu; Karaman, Yazici, Tufan, Calhanoglu; Yilmaz.

Stasera si parte da Roma, un tempo considerata il centro del mondo. Per quest’anno, ci accontenteremmo volentieri che diventasse anche solo il centro d’Europa.

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