2014
Italia, tra tormenti e speranze Prandelli pensa già al Mondiale
ITALIA MONDIALE 2014 BRASILE – Una sconfitta dura da digerire, ma pur sempre in amichevole. Cesare Prandelli pensa già al Mondiale del prossimo giugno, ma, come spiegato da ‘La Gazzetta dello Sport’, dovrà vedersela con diversi problemi. Tre, di questi, molto importanti.
DIFFICOLTA‘ – Anzitutto la mancanza di terzini all’altezza: Maggio, Criscito e Abate sono stati travolti dalle folate di Pedro, Jordi Alba, Iniesta e compagnia. L’unico all’altezza è De Sciglio: su di lui si punterà a destra, con l’inserimento al centro di Paletta a fianco di Barzagli, e lo spostamento sulla sinistra di Chiellini. E poi c’è l’incognita di Pirlo: passano gli anni anche per il regista bresciano, ma di vice all’altezza non ce ne sono. Thiago Motta è apparso lento e insicuro, e a Verratti è stato preferito persino Giaccherini. Arrivando, poi, all’attacco, dove, senza Balotelli e Rossi, le difficoltà a segnare sono enormi.
SPERANZA – Tre motivi, però, fanno sperare il tecnico bresciano: anzitutto lo spirito di sacrificio che domina gli azzurri, con la Spagna che, per batterci, ha dovuto dare comunque il meglio di sé, e se Osvaldo avesse segnato, probabilmente, non ci sarebbe nemmeno riuscita. Fiducia anche nel lavoro dello stesso Prandelli, che, all’Europeo, aveva realizzato un capolavoro: una delle sue virtù migliori è quella di trasmettere idee di gioco. E poi c’è Balotelli, che in Nazionale riesce sempre a trasformarsi: sperando di rivedere SuperMario versione 2012.