Nazionali
Italia, Sacchi: «Tutti i MERITI della Nazionale contro la Francia. Ecco DOVE deve giocare Frattesi»
Arrigo Sacchi è intervenuto per parlare della vittoria dell’Italia di Spalletti contro la Francia in Nations League
Arrigo Sacchi ha parlato sulle colonne de La Gazzetta dello Sport del successo dell’Italia per 3-1 contro la Francia.
L’ELOGIO – «Finalmente ho visto una Nazionale italiana giocare in modo serio e il risultato è davanti agli occhi. Già affrontare la Francia al Parco dei Principi non è semplice, in più se lo fai regalando un gol dopo pochi secondi i problemi aumentano incredibilmente. Invece i ragazzi di Spalletti mi hanno sorpreso: si sono messi lì a lavorare con spirito di sacrificio, con impegno, con determinazione e hanno risalito la corrente. Bravissimi a non farsi travolgere, a non crollare psicologicamente e a voler far vedere a tutti che l’Italia è ancora una Nazionale importante».
L’AVVERTIMENTO – «Della partita contro la Francia mi è piaciuto l’atteggiamento e anche il modo di stare in campo. Spalletti ha scelto il classico 3-5-2, che poi è in realtà un 5-3-2, e così ha dato sicurezze ai giocatori che conoscono bene questo modulo perché lo praticano nelle loro squadre di club. Mi sembra che il passo in avanti sia stato fatto: questi giovanotti hanno dimostrato che, quando giocano a tutto campo, sono in grado di mettere in difficoltà gli avversari. In particolare, ho visto le linee strette tra i reparti e un aiuto continuo tra i giocatori».
SUI SINGOLI – «Bene Frattesi che va utilizzato in questo ruolo: è un bravissimo incursore e questo deve fare. Mi è piaciuto l’ingresso di Raspadori, attaccante che conosce il gioco e sa muoversi in funzione dei compagni. Ho apprezzato il lavoro di Retegui che, nel 5-3-2, non è mai isolato. E, infine, mi ha stupito la vivacità di Tonali che veniva da un lungo periodo di stop e ha dimostrato di avere parecchie energie. Sottolineo anche la regia di Ricci, che sta crescendo di partita in partita. Non ci saranno stati fuoriclasse nell’Italia, d’accordo, però contro la Francia c’è stata una squadra. E la squadra è sempre la cosa più importante».