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Italia, Sacchi: «Mancini ha cercato di uscire dalla mediocrità, si qualificherà col collettivo»

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L’ex allenatore Arrigo Sacchi ha dettato la strada per la Nazionale di Mancini per qualificarsi a Qatar 2022

Arrigo Sacchi, storico ex allenatore italiano, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport ha detto la sua su cosa dovrà fare l’Italia di Mancini per qualificarsi ai prossimi Mondiali in Qatar.

COLLETTIVO – «Il calcio è nato come sport offensivo e di squadra che ha perso le sue caratteristiche in Italia per colpa della nostra “incultura” e storia. Nel calcio, come nella vita, siamo prevalentemente dei manipolatori, difettiamo di una forte identità tecnico- culturale. Ci illudiamo di essere fantasiosi purtroppo quasi sempre cerchiamo solo di sopravvivere. Non mettiamo alla sbarra Mancini e i suoi ragazzi a prescindere dai risultati, loro hanno cercato di uscire dalla nostra mediocrità con il coraggio e la volontà di tutti. Ci sono riusciti nonostante il Paese vecchio che, in generale, interpreta il football uno sport individuale e invoca il singolo che si metta sulle spalle la squadra. 

Non è così, gli Azzurri hanno vinto finché sono stati squadra nello spirito e generosità e tutti 11 hanno interpretato un football ricco di innovazione e futuro. Roberto si qualificherà ma per riuscirci dovrà valutare quali posseggono i valori per essere un collettivo di professionisti che giochino per e con la squadra a tutto tempo, dando tutto se stessi. Senza etica non c’è squadra e non c’è crescita. Il lavoro di squadra è un metodo, una filosofia, non un imperativo etico. Si gioca di squadra perché è più efficiente e si rende di più. Puoi avere i migliori giocatori del mondo, ma se non hanno una forte motivazione, un elevato spirito di squadra e un gioco che li guidi, quella squadra varrà poco. Il calcio è un collettivo, necessita di organizzazione, collaborazione, comunicazione, sinergie ed interiorizzazione. Solo così il singolo potrà usufruire dell’aiuto degli altri compagni e ottenere risultati maggiori e migliori rispetto a quando si lavora da soli. Caro Roberto un grande in bocca al lupo a te e agli Azzurri». 

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