2013
Italia, Prandelli: «Juventus e Napoli bellissime, Tevez e Higuain…»
ITALIA PRANDELLI JUVENTUS NAPOLI TEVEZ HIGUAIN MILAN – Cesare Prandelli ha concesso una lunga e interessante intervista per l’edizione odierna di Tuttosport, durante la quale ha toccato diversi temi, riguardanti soprattutto le tre italiane protagoniste in Champions League. Giudizi estremamente positivi per Juventus e Napoli, ma Prandelli ha buone parole da spendere anche per il Milan, che ha tenuto testa al Barcellona.
BELLA ITALIA – «Ho visto due scontri nei quali le squadra italiane hanno giocato un buon calcio – ha esordito Prandelli, parlando di Juventus e Napoli – . La Juventus a Madrid avrebbe meritato molto, molto di più e sappiamo tutti com’è andata. Ma ha affrontato la gara con la giusta mentalità. E per altro, nel ritorno a Torino, nel primo tempo c’era solo una squadra in campo ed era la Juventus: poi sappiamo che basta un episodio per cambiare giudizio, ma il confronto con il Real mi sembra sia stato alla pari e da italiano ne sono orgoglioso. Il Milan? A San Siro ha affrontato il Barcellona, una delle squadre più forti del mondo, e non ha sfigurato. Mercoledì ha contenuto bene il Barça con una strategia che, a mio parere, era quella giusta. Allegri ha mandato in campo una squadra equilibrata, cercando di sfruttare le ripartenze e qualche volta ha rischiato di fare male al Barcellona.»
LO SCONTRO – Prandelli ha parlato poi, a proposito di Juventus, delle critiche ricevute da Gigi Buffon in questo avvio di stagione: «Ultimamente mi sembra di non averne più sentite. E, in ogni caso, io non metterò mai in discussione Buffon. E’ il titolare della Nazionale ai Mondiali, punto. Resto per altro convinto che la sua personalità, il suo carisma e la sua voglia di tornare a essere considerato il migliore al mondo saranno armi molto efficaci. Lo sa anche lui: gioca in un ruolo perfido, basta una sbavatura e sei nell’occhio del ciclone.»
GLI STRANIERI – Nonostante debba portare alto il nome dell’Italia, Prandelli ha esaltato anche l’operato degli stranieri, in particolare Tevez e Higuain: «Sono gli stranieri che arricchiscono: hanno carattere, mentalità vincente, non mollano mai, amano subito la maglia, ti fanno capire che ci sono. E poi sono dei trascinatori mostruosi: noi italiani spesso ci accontentiamo che l’attaccante partecipi solo alla fase offensiva. Si dice: è una punta, non puoi pretendere che… E invece Higuain e Tevez sono la dimostrazione che loro possono anche rendersi utili alla squadra. E vi garantisco che un allenatore quando vede il lavoro di Tevez gode come un riccio.»
VIVA LA ROMA – Prandelli ha parlato anche della Roma, sorprendente e bellissima protagonista di questo primo quarto di campionato: «Garcia ha portato i giusti punti di riferimento a un gruppo depresso e sconfortato dalla contestazione. Lui dice di aver rimesso la chiesa al centro del paese, che è un’immagine molto bella, io più prosaicamente dico che ha rimesso il pallone al centro del progetto. Ha portato l’idea di ricostruire intorno al calcio, che è l’essenziale, riuscendo a tagliare fuori gli isterismi dell’ambiente e il nervosismo della squadra. Ha dato equilibrio tattico e mentale a una squadra già forte. Totti? La passione per il suo lavoro, che non gli fa sentire la fatica e gli fa fare le cose con allegria. E il fatto di essere rimasto a Roma gli ha dato qualcosa in più. Avrà vinto di meno rispetto ad altri, ma ha ottenuto il consenso e l’amore della gente. Essenziale nel nostro mestiere.»