2014

Italia, Prandelli: «Conte futuro ct, io sono combattuto…»

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Il ct azzurro ha parlo dei Mondiali, della Juventus e del suo futuro.

ITALIA PRANDELLI – Nell’intervista fiume rilasciata a “Tuttosport” il commissario tecnico della Nazionale ha parlato anche dell’apertura del ritiro in Brasile alle famiglie dei giocatori: «Per famiglie si intendono le mogli, le compagne, le fidanzate, i figli. I giocatori saranno liberi di far entrare le persone cui più tengono. Non ho ancora stabilito il numero. E le modalità. I figli, le famiglie aiutano a stemperare la tensione. Altre nazionali invece avevano il ritiro blindato, ma poi i calciatori andavano a mignotte. Preferisco avere in casa anche una starlet che dover rincorrere alcuni giocatori tra le prostitute: mi pare ovvio», ha dichiarato Cesare Prandelli, che ha inevitabilmente parlato poi del possibile cammino azzurro: «Ci prepareremo sotto ogni punto di vista per arrivare in finale. Mentalmente dovremo ripeterci: vogliamo vincerlo noi, il Mondiale. Le favorite? Brasile, Argentina, Spagna, Germania. Poi ci siamo noi, l’Uruguay, l’Inghilterra, l’Olanda, il Belgio, la Colombia, il Giappone. Per ragioni climatiche la condizione atletica potrà fare la differenza in qualsiasi partita anche in modo clamoroso. E anche durante la stessa partita».

ANIMALI DA COMPETIZIONE – Il ct ha poi rivolto i complimenti ai senatori: «Uomini come Buffon, De Rossi e Pirlo sono la fortuna degli allenatori. Bisognerebbe filmarli quando arrivano a Coverciano. Sempre concentrati e carichi a mille, nonostante le mille convocazioni. E sono pure campioni del mondo. Bisognerebbe mostrare le loro motivazioni alle nuove generazioni».

JUVENTUS – A proposito della corsa della Juventus verso il terzo titolo consecutivo: «La Juve può solo perderlo, è la grande favorita, da 2 anni ha una marcia in più. Dipende tutto da lei, anche se la Roma sta facendo un campionato straordinario. Merito innanzi tutto di Garcia: che, con quella battuta e con i fatti, ha rimesso al centro il pallone e ha lavorato benissimo per far crescere la squadra. La società e l’allenatore hanno riportato la Juve ai sani principi bianconeri della tradizione. Ovvero: conta solo vincere. Tutto il mondo Juve ha riacquisito la mentalità vincente dei tempi di Boniperti. Che ci sgridava anche dopo un trionfo, perché avevamo vinto tutte le Coppe, ma solo 3 scudetti in 5 anni! In questo la Juve di oggi mi ricorda la mia, quella di Platini. E poi Andrea Agnelli mi piace, lo vedo sempre partecipe, in prima linea. Sta aprendo un ciclo che potrà diventare vincente anche in Europa».

EUROPA – Prandelli poi fa il tifo per le italiane in Europa senza particolari preferenze: «Tifo sempre per chi gioca meglio e merita di più. Mi auguro che il trofeo sia vinto da un’italiana, ci sono anche Napoli e Lazio. E in bocca al lupo al Milan per la Champions».

FUTURO – Infine, un occhio al futuro e ad un possibile erede: «Conte ct in futuro? Sì, perché ne ha di sicuro le capacità. Dipende dalle sue scelte. Io mica pensavo di diventare ct, nel 2010… Glielo auguro. A lui come ad altri. Perché arricchisce molto. Lascio o resto? In Brasile si andrà con una decisione presa. Mi manca il lavoro quotidiano sul campo, ma poi quando ci sono i raduni mi trovo perfettamente a mio agio da ct. Rifletto. Vedremo. Sono combattuto. Allenare la Juventus o la Fiorentina? Al momento giusto mi piacerebbe tornare a fare l’allenatore in un club che abbia una programmazione a lungo termine e che sappia coinvolgermi al centro del progetto. Come è stato a Firenze».

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