2009

Italia, Prandelli: “Considero gli oriundi, sulla Fiorentina…”

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La copertina del nuovo numero di Calcio 2000, in edicola dal 15 gennaio, stavolta è tutta per il commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli. Ecco alcuni stralci dell’ampia intervista realizzata con il ct azzurro.

Sui progetti da c.t. azzurro: “Quando sento salire la pressione, io di solito chiudo gli occhi e vedo quello che potrà  capitare, vedo che riusciremo a mettere in piedi una squadra competitiva e che abbia anche un futuro. Perchè alla fine, noi all’Europeo ci vogliamo arrivare, ma vogliamo anche vincerlo. Perchè è questo il nostro obiettivo e quello per cui stiamo lavorando”

Sui tanti stranieri in Serie A e i giovani italiani: “Adesso ci sono molti più stranieri. Quando giocavo, la mia esperienza è che alla Juventus io ero la riserva di giocatori che militavano in Nazionale, c’era molta più concorrenza e, poi, a volte, c’erano le grandi squadre che avevano un blocco di sette, otto giocatori in Nazionale. Era molto più facilitato il lavoro del commissario tecnico. In questo momento, invece, nel nostro calcio ci sono molti stranieri e bisogna cercare giocatori italiani che non definirei di “seconda fascia”, ma che – però – non hanno avuto molte esperienze a livello internazionale. Ecco, questa è la cosa più problematica, perchè per assurdo ti ritrovi a giocare con gente in Nazionale che è alla sua prima esperienza internazionale. Il problema non è tanto quello di far esordire un ragazzo, quanto quello di farlo esordire in Nazionale senza che abbia fatto partite a livello di competizioni continentali. Era meglio quando c’era la limitazione degli stranieri, ma non possiamo cambiare le regole e ci dobbiamo adeguare”.

Sui talenti in Italia: “Stiamo setacciando tutte le categorie, ma non è che ce ne siano molti in giro. In passato ai ragazzi abbiamo tolto la fantasia, dobbiamo puntare più sulla tecnica”.

Su Ranocchia: “In difesa abbiamo gente già  pronta, come Chiellini, Bonucci e Ranocchia”

Sullo spinoso tema degli oriundi o “?nuovi italiani’: “Non è una scelta opportunistica, bensì dettata dal fatto che ci sono giocatori che hanno passaporto italiano, vivono in Italia, sono italiani a tutti gli effetti, quindi perchè non convocarli? Tanto per fare una provocazione, pensiamo se Leo Messi venisse in Italia, sposasse un’italiana e prendesse la nazionalità  italiana, potendo così giocare in Nazionale: pensate che qualcuno si opporrebbe a una sua eventuale convocazione? Io dico che nessuno aprirebbe bocca (sorride, ndr). In questo momento, lo straniero più dell’italiano ha che sente meno pressione e arriva anche più preparato, perchè gioca fin da subito nei campionati importanti”.

Su Maxi Lopez, Thiago Motta e Zarate: “Sono tutti giocatori che hanno delle qualità  importanti. Se si confermano nel tempo, sicuramente saranno presi in considerazione. La maglia azzurra pesa, ma contemporaneamente mi fa piacere che i “nuovi” italiani si propongano, vuol dire che possono reggere questo tipo di pressione”.

Su Balotelli e Cassano, giocatori con un carattere totalmente diverso da quello del c.t.: “Proprio perchè sono stato giocatore, so che limiti potevo avere e che, quindi, con undici Prandelli in campo, non avrei mai vinto una partita (ride, ndr). La verità  è che senza gente come Platini non si andava da nessuna parte. Come allenatore a livello giovanile ho vinto tutto, mi sono aggiudicato un campionato di Serie B, i risultati che ho raggiunto in questi anni sono arrivati perchè ho avuto la possibilità  di allenare giocatori di qualità . Certo, è chiaro che la qualità  deve essere al servizio della squadra e che questa cosa la devi pretendere, anche perchè parliamo di giocatori maturi, non di bambini, però la qualità  è imprescindibile”.

Sulla rosa della Nazionale e sui portieri: “Quello che abbiamo cominciato a fare, è chiaro: creare un gruppo di giocatori su cui lavorare e che, a nostro parere, può fare bene in futuro. Prendiamo il caso dei portieri: abbiamo deciso di investire su Viviano, Sirigu e Mirante perchè credevamo molto in loro e con questi abbiamo intenzione di continuare. Questo non significa che altri, come De Sanctis, Sorrentino e Storari – che non stanno facendo solo bene, ma di più – non debbano sperare nella convocazione. Anche perchè, poi, questo è un discorso che può valere per ora, ma che può cambiare: ottenuta la qualificazione (che comunque non sarà  facile), all’Europeo ci andremo per davvero. In quel momento, può darsi che ci servano altre caratteristiche e, quindi, potremmo anche decidere di chiamare quelli che abbiano le qualità  che ci servono in quel determinato momento”

Sulla querelle con Della Valle: “E’ come rovinare un matromonio? Ma infatti io mi sono imposto di non fare più polemiche. Però, permettetemi, dipende anche da chi è il coniuge. Credo che la gente Di Firenze abbia capito le ragioni del mio addio. Un ritorno alla Fiorentina? Non lo escludo, nel calcio non si può mai dire”¦”

L’intervista completa è sul numero 158 di Calcio2000, in Edicola dal 14 gennaio.

Fonte | calcio3000.com

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