2014

Italia, Prandelli: «Balotelli, lacrime della svolta. Osvaldo, non sgarrare!»

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Le dichiarazioni del ct azzurro sui “bad boys” della Nazionale e sugli altri osservati speciali.

ITALIA PRANDELLI – Non esistono supereroi, nessuno è invincibile e non bisogna mai vergognarsi dei propri sentimenti: questo il messaggio di Cesare Prandelli a Mario Balotelli, uscito dal campo nella sfida contro il Napoli tra le lacrime. A tal proposito il commissario tecnico della Nazionale ha dichiarato: «Adesso ha anche riconosciuto la figlia… Ma non mi va di entrare nella sua sfera personale, è un fatto di rispetto. Però meno male che Balotelli è scoppiato a piangere, l’altra sera in panchina, che a Napoli l’abbiano travolto emozioni fortissime. E’ giovane, non può reggere sempre una pressione straordinaria. Sono state lacrime molto… umane. Non un segno di debolezza e basta. Anzi, rappresentano un bel messaggio. Balotelli si può aiutare da solo, se parte da quel pianto. Le lacrime della svolta. L’inizio possibile di un nuovo modo di gestire tutto».

L’ALTRO BAD BOY – Nel corso dell’intervista rilasciata a “Tuttosport” l’allenatore azzurro ha parlato anche di Pablo Daniel Osvaldo: «Osvaldo è atteso da un salto di qualità. Può essere utile alla Juve anche per aumentare le motivazioni del gruppo, mentre la Juve per lui è un’occasione straordinaria per completare la maturazione, crescere definitivamente. Può rivelarsi l’esperienza giusta al momento giusto. Gliel’ha detto? Cambiano di continuo il numero di telefono, questi ragazzi… Al di là delle battute, aspetto il primo gol per chiamarlo e dirgli di continuare così. Uomini come Buffon, Pirlo, Chiellini possono aiutarlo a maturare. Quando lo allenavo io a Firenze, mostrava già grandi doti, ma voleva bruciare le tappe, era tanto giovane, aveva fretta e ancora fretta. Troppa. Un ambiente come la Juve… e penso alla società, a Conte, ai compagni… gli dà la possibilità di crescere, di maturare ancora. Rischio convocazione per pugno a Fonte? No, perché in Inghilterra è stato punito e il nostro codice non è retroattivo. Se succedono fatti simili a ridosso del Mondiale, ognuno si prenderà le sue responsabilità. Ricordo che per motivi comportamentali proprio Osvaldo perse la Confederations. Per cui…».

OSSERVATI SPECIALI – Prandelli ha poi parlato di altri giocatori nel giro della Nazionale o in odore di convocazione: «Rossi? Non mi ha sorpreso, lo seguivo bene già nell’Under. Mi piace molto, è un attaccante moderno, completo. Possiede anche grande generosità. E sta continuando a migliorare a vista d’occhio anche come goleador: già 12 reti, annoto. Per il Brasile seguo con attenzione pure lui. Come Osvaldo, Pazzini, Matri, Destro, Insigne… Pure Immobile può sperare: eccome. Ma deve mettermi in difficoltà nelle scelte. E l’altro granata Cerci? Anche lui. E’ con noi da più di un anno e pure la continuità nel lavoro è un valore che conta. Ventura lo ha aiutato a rilanciarsi alla grande. Ventura fa sempre un grande lavoro. Da anni e anni. Si aggiorna di continuo, cambia moduli senza problemi, le sue squadre giocano bene, il Toro è una bella sorpresa».

OGBONNA & BERARDI – Il tecnico azzurro ha poi parlato della crescita di Angelo Ogbonna e Domenico Berardi: «I giovani attraversano sempre momenti particolari. Penso anche a Ranocchia, Destro, Insigne, El Shaarawy, Verratti… Pochi sono titolari nel senso vero del termine. A Ogbonna, come agli altri, dico che bisogna metterci ancor più carattere nei momenti di difficoltà, ancor più determinazione, temperamento. Mostrare di essere un giocatore importante anche sotto questo aspetto. Di sicuro la Juve è e sarà ancora molto utile ad Angelo, su questa strada. Berardi? Sta facendo molto bene, ma la sua trafila deve continuare. Dopo la lunga squalifica, ora deve passare dall’Under 21, come tutti. Se farà bene anche lì, oltreché in campionato con continuità, allora un occhio di riguardo ci sarà pure per Berardi. Vedremo. Dipende da lui. Fa piacere vederlo giocare così bene. L’ho seguito spesso in questi mesi. Ha tecnica, fiuto. E già una forte personalità, anche se è tanto giovane».

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