2016

Italia nelle mani di Florenzi

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Rubrica “Italia Anno Zero”: Conte si aggrappa a Florenzi

Doppio colpo al cuore dell’Italia di Antonio Conte: prima Claudio Marchisio, poi Marco Verratti. In pochi giorni saltano quelli che di fatto erano chiamati a raccogliere l’insostenibile eredità del genio di Andrea Pirlo. Ed ora, in vista di Euro 2016, sono guai: il centrocampo azzurro ha perso impostazione e passo, la rinuncia a due dei tre interpreti più affini alle esigenze del calcio moderno richiede al commissario tecnico la ricerca di soluzioni d’emergenza.

MODULO – Quando parte da situazioni di assoluta criticità Antonio Conte ha preferito optare per un equilibrato 3-5-2: senza affatto rinunciare all’aspetto propositivo della manovra, sfruttando dunque sia il moto degli esterni che la densità centrale, ma allo stesso tempo costruendo un muro difficilmente valicabile dagli avversari. La tentazione poi di sfruttare in pieno una difesa leggendaria risulterà inevitabilmente una leva da tenere in debita considerazione: Buffon, protetto da Barzagli, Bonucci e Chiellini, il nucleo sul quale incentrare le imminenti speranze di competere a determinati livelli e contro avversari – oramai non è un segreto – decisamente più strutturati.

LE CARATTERISTICHE TOTALI DI FLORENZI – Due dei tre, raccontavamo in apertura: il terzo, ma forse il primo per caratteristiche di gioco prettamente internazionali, è proprio Alessandro Florenzi. Ha qualità e quantità: ottimi fondamentali, gran corsa, lucidità nelle scelte. E di conseguenza abbinamento ideale delle due fasi di gioco: ha atletismo e concentrazione per difendere – al punto che più di qualcuno ha scelto di impiegarlo da esterno basso in marcatura – nonché tempi di inserimento e soluzioni nella metà campo avversaria per attaccare. Basti ricordare la prima annata in giallorosso sotto la guida di Zeman o le prime mosse nella Roma di Garcia, quando si alternava tra ruolo di mezzala ed (addirittura) esterno offensivo senza mai sfigurare, anzi sommando gol ad assist e dimostrandosi ancora una volta tassello di rara completezza ed efficacia.

ED IL POSIZIONAMENTO NELL’ITALIA DI CONTE – Poliedricità dunque, ma poche storie: a questa Italia Alessandro Florenzi serve in mediana. Come l’aria. Uno dei tre centrocampisti centrali non potrà che essere lui, se il livello della nazionale non vuole sfigurare: ogni squadra che si rispetti ha determinati valori nel mezzo che la sostengano, impensabile farne a meno o schierarlo in altri ruoli. Che eseguirebbe a dovere, ma lì dove gli azzurri sono maggiormente coperti. Riportare Florenzi nelle sue vesti originarie – a parer di chi vi scrive quelle in cui si esibisce al meglio – garantisce a Conte una solida presenza in chiave difensiva così come tempi d’inserimento non riscontrabili in altri interpreti, se non (in misura minore) in Soriano e Parolo (troppo offensivo Candreva? Con Conte mai dire mai, del resto è già stato impiegato da interno). Una soluzione percorribile: Florenzi ed uno tra i tre colleghi appena citati da mezzali, un regista (De Rossi? Motta? Jorginho?) che abbini posizione ad abilità nella circolazione della palla. La sfida è quella del ritmo, gli avversari in tal senso non perdoneranno.

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