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2016

Italia in scioltezza: è già tempo di alternative

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Rubrica “Italia Anno Zero”: gli azzurri di Conte hanno già la qualificazione agli ottavi di Euro 2016

Liquidata la pratica Svezia e con lei l’accesso alla fase ad eliminazione diretta di Euro 2016: un obiettivo palesemente alla portata dell’Italia e del suo blasone, messo in dubbio alla vigilia da alcuni limiti tecnici di un organico che ha spalancato la porta al solito partito dei detrattori. Al momento le risposte arrivate sono assolutamente convincenti: Italia peraltro ad un passo dalla qualificazione come prima forza del suo gruppo E.

VITTORIE DIVERSE – Se con il Belgio la nazionale guidata da Antonio Conte aveva sorpreso sul piano del gioco, evidenziando i difetti tattici di un avversario più quotato dall’opinione pubblica ma alle prese con consistenti limiti di personalità, con una Svezia più chiusa ed accorta in tal senso è arrivato un passo indietro. Italia meno sul pezzo: raramente pericolosa fino al momento del gol, ha faticato ad aprire varchi tra le maglie della difesa svedese e sofferto il pressing del centrocampo avversario. Poco male: non ha concesso nulla ad Ibrahimovic e compagni – a cui i tre punti servivano più di quanto fossero necessari agli azzurri – e sfruttato la giocata di uno dei suoi singoli più bersagliati nelle considerazioni della vigilia.

LA COSTANTE – La tenuta difensiva. Ha retto con un Belgio che giocoforza – considerato il maggior talento a disposizione rispetto alla Svezia – ha attaccato con più fervore, ha controllato senza particolari patemi le scarse iniziative svedesi. Seguendo un filo emerso con forza dalle primissime battute dell’era Conte e mai spezzato, se non in occasione di alcuni incontri amichevoli che storicamente non ci esaltano: la compattezza. Difensori vicini l’uno all’altro e coperti dal lavoro di un centrocampo che come pochi altri abbina fase difensiva ad offensiva. In tal senso quest’Italia è seconda a pochi: lo ha ammesso Courtois, portiere del Belgio e non l’ultimo degli arrivati, nel post gara d’esordio. E’ questa l’unica reale certezza da opporre nell’immediato futuro, quando giocoforza il livello della competizione si eleverà e le speranze di restare in vita si assottiglieranno.

SOLUZIONI FUTURE – Proprio in tal senso può essere determinante o quantomeno molto indicativa la prossima sfida all’Irlanda: con la qualificazione già in tasca, il commissario tecnico potrà sperimentare soluzioni più offensive e talentuose rispetto a quanto visto finora. Circostanze che potranno tornare buone quando il livello tecnico della rassegna – e dunque delle avversarie nella fase ad eliminazione diretta – sarà differente ed occorrerà attingere a tutte le risorse dell’organico. Si scaldano dunque i vari Insigne, El Shaarawy, Bernardeschi: i calciatori di talento scelti da Antonio Conte per la spedizione francese ma ancora mai utilizzati, in virtù di quella maniacale ricerca dell’equilibrio valsa due vittorie e la prematura qualificazione. Sono loro i deputati a far saltare il banco quando tutto questo non basterà più: o meglio, quando servirà aggiungere altro. Il lavoro dell’allenatore in tal senso è una certezza: gruppo unito come non si vedeva da tempo, non c’è voce fuori coro o calciatore che non si senta parte di un progetto. Di un’idea, di un sogno ora tutto da vivere.

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