Calcio Femminile
Italia femminile, per Girelli un Mondiale da Milinkovic o un Mondiale da riserva?
Italia femminile, per Girelli un Mondiale da Milinkovic o un Mondiale da riserva? La ct Bertolini ragiona su un possibile cambio di ruolo
Per Cristiana Girelli sono giorni di cambiamenti, indesiderati. La FIFA su Twitter le ha fatto cambiare squadra, definendola ‘attaccante della Roma‘… Svista, ci sentiamo di escluderlo come colpo di scena di mercato. La ct Bertolini invece sa che Cristiana gioca nella Juventus Women ma ha optato per un altro tipo di sovvertimento: per la 10 si profila sempre di più un Mondiale da centrocampista. Che è comunque meglio di una crisi di identità. Se non altro pare che la ‘Haka‘ le sia piaciuta.
Chi ha seguito da vicino gli allenamenti della Nazionale femminile nel ritiro di Riscone di Brunico sostiene che Bertolini abbia provato con continuità Girelli da mezzala. Con compiti e funzioni alla Milinkovic-Savic: rifinire, spizzare, fare sponde, imbucare, magari anche segnare. È un’ulteriore evoluzione di quello che Cristiana già fa nella Juve di Montemurro, dove spesso gioca da regista iper avanzata, o una reintepretazione estrema di quello che faceva a Brescia (trequartista dietro a Sabatino e Giacinti). Questo compito tattico non farebbe impazzire dalla gioia la diretta interessata che però, nel massimo della disponibilità e della responsabilità, mette davanti le esigenze della squadra. A dirla tutta e tra i denti, era forse l’unico compromesso per evitare lo scherzetto della non convocazione toccato ad altre illustri compagne.
Bertolini nel reparto d’attacco apprezza la mobilità di Giacinti e pure quella di Beccari e Cantore (non a caso preferite a Piemonte): Girelli rappresenterebbe un ‘valore aggiunto in determinate situazioni‘, per usare le parole della selezionatrice. Va letta pure bruscamente… Cri non è più una titolare di questa Nazionale, nonostante i suoi numeri realizzativi siano migliori rispetto a quelli delle colleghe offensive. Utilizzarla dalla panchina non è necessariamente un’idea malsana ma con pochi minuti a disposizione (13 nell’ultima amichevole a porte chiuse con la Nuova Zelanda dove non a caso ha rilevato Caruso) il suo tasso di incisività e pericolosità potrebbe calare ulteriormente. La speranza, sua in primis, è che un Mondiale da centrocampista non diventi un Mondiale da riserva.