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Italia femminile calcio, il Coronavirus porta al rinvio anche della finale dell’Algarve Cup

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L’emergenza sanitaria che attualmente sta colpendo in modo particolare l’Italia, ma in realtà un po’ tutto il mondo, sta chiaramente creando un vero e proprio caos anche a livello sportivo.

Entro i confini italiani, ad esempio, è stato il Governo, insieme al Coni, a decretare la sospensione di ogni tipo di attività sportiva fino al prossimo 3 aprile. È bene sottolineare come, però, le squadre che affrontano la Champions League debbano comunque allenarsi, visto che in questi casi è la UEFA a dover decidere se procedere con lo stop o meno.

Anche l’Italia femminile di calcio ha dovuto prendere una decisione molto dolorosa, ma necessaria, comunicando alla rinuncia alla disputa della finale dell’Algarve Cup per colpa dell’emergenza. Il problema è rappresentato dal fatto che le azzurre non avrebbero trovato più nessun volo aereo per rientrare in patria dal Portogallo a partire da giovedì 12 marzo. Di qui la decisione, insieme al commissario tecnico Milena Bertolini, di rientrare il prima possibile in Italia.

Un Mondiale 2019 da protagoniste

Proprio le azzurre, nell’estate dello scorso anno, erano state protagoniste di un Mondiale che aveva attirato l’attenzione di tanti curiosi, affascinati dal calcio femminile. Una parità, rispetto a quello maschile, che al giorno d’oggi tarda ancora ad arrivare, ma che comunque ha fatto importanti passi in avanti rispetto al passato. Molto interessante notare come i bookmakers vedevano proprio nella Nazionale azzurra come una delle potenziali outsider in grado di dare fastidio fino alla fine ai grandi colossi del calcio femminile. Un aspetto che ogni appassionato di trovare le migliori quote delle scommesse online ha notato subito. E, in effetti, il pronostico non è andato tanto distante da quello che si è verificato, con l’Italia che è uscita solamente ai quarti di finale contro l’Olanda.

Il boom dello sport femminile

Le azzurre hanno dimostrato come lo sport femminile sia in grado di dare grandi soddisfazioni, ma ci sono anche altre discipline che hanno riservato parecchie gioie nel corso degli ultimi decenni. Si tratta, ad esempio dell’atletica. È impossibile dimenticare, nello specifico, le prestazioni e i traguardi raggiunti da parte di una delle atlete più famose e iconiche della storia dell’atletica italiana, ovvero Fiona May.

Proprio quest’ultima ha parlato della situazione dello sport italiano, e di tanti altri interessanti aspetti correlati, in un’intervista che è stata rilasciata a L’insider. Tra le tematiche più delicate che sono state toccate, nel costante binomio tra donna e atleta, quello relativo alla parità sessuale in questo mondo, il rapporto tra il diventare mamma e la capacità di continuare a gareggiare ad alto livello, ma anche l’aumentare di casi di molestie sessuali che hanno sconvolto l’universo sportivo mondiale.

Fiona May è stata un esempio di integrazione e di sacrifici, protagonista anche di scelte complicate e complesse, come quella di passare dalla Federazione inglese a quella italiana. L’ex campionessa mondiale e olimpionica di salto in lungo, in tale percorso, ha trovato un ostacolo non indifferente come quello della lingua italiana. Nel corso della sua carriera, probabilmente la nascita della sua prima figlia, Larissa, ha rappresentato uno dei momenti più difficili: difficile concentrarsi solo su allenamenti e gare, quando tua figlia è distante e la preoccupazione che possa stare bene diventa un chiodo fisso. Per questo motivo, Fiona ha ammesso di avere profonda ammirazione per tutte quelle donne che riescono a portare avanti, con successo, la doppia vita di atlete e mamme.

 

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