2016
Conte, hai una difesa leggendaria!
Rubrica Italia Anno Zero: la nazionale di Conte parte da un fortino invalicabile
E’ un classico tutto italiano e non solo, ovviamente: guardare più a ciò che manca rispetto a quel che si ha. Nel caso dell’Italia di Conte – che a breve si giocherà le sue chance ad Euro 2016 – concentrarsi dunque su un attacco ritenuto carente rispetto ai tempi d’oro, e non invece su una difesa che poche altre realtà mondiali possono vantare. Del resto è il tratto distintivo della leggendaria scuola italiana.
UN ALTRO CLASSICO – Ma non soltanto questo: è altra abitudine, più complesso in tal senso venirne a capo, quella di appurare il valore dei protagonisti non tanto in epoca presente quanto invece a carriera ultimata. Più facile riconoscere un peso storico a chi in campo non c’è più e – detta alla buona – non può più fare danni, non può più commettere qualche errore che vada poi a sottrarre qualcosa in termini di analisi complessiva. E dunque i Baresi e i Maldini, ma anche i Nesta e Cannavaro, saranno sempre più forti dei Chiellini e Bonucci: almeno fino a quando questi due continueranno a calcare i campi da gioco. Poi chiariamoci: magari lo sono davvero, ma il raffronto – nell’opinione pubblica e comune italiana – è reso impossibile dalla circostanza per cui gli attuali difensori bianconeri sono tuttora in attività.
COSA FA LA DIFESA DELLA JUVE POST CALCIOPOLI – Abbiamo citato Chiellini e Bonucci, ma ovviamente il quadrante valso alla Juventus i successi degli ultimi anni si completa con quello che è con ogni probabilità il portiere più forte di tutti i tempi, Gianluigi Buffon, e con un tale Andrea Barzagli che come pochi altri è stato in grado di invertire la rotta di una carriera fino ad un tratto non particolarmente invidiabile. L’attuale capitano bianconero alla Juve di fatto ci è sempre stato, Chiellini ci gioca dal 2005, Bonucci dal 2010, Barzagli dal gennaio del 2011. E’ dalla stagione 2011-12, dopo qualche doveroso anno di assestamento dai cazzottoni della vicenda Calciopoli, che la Juventus vince senza pausa il campionato italiano: meriti evidenti sono stati spesso riconosciuti ai lodati Pirlo, Vidal, Pogba, poi Tevez. Ma tutto è sempre iniziato dalla sicurezza di poter contare su un fortino invalicabile.
NUMERI MOSTRUOSI – Migliore difesa nell’edizione della Serie A 2011-12: appena 20 le reti subite, alla media di 0.53 a partita, per intenderci la seconda fu quella del Milan con 33 gol incassati. Serie A 2012-13: ancora difesa meno battuta con 24 gol al passivo (media 0.63), alle spalle l’ultimo Napoli di Mazzarri con 36. Serie A 2013-14: 23 reti subite (media 0.6), neanche a dirlo migliore difesa del torneo, tallonata dalla super Roma del primo Garcia a quota 25. Serie A 2014-15: 24 gol incassati (ancora media 0.63), copione invertito con la Roma alle spalle (31). Il recente terremoto estivo aveva fatto sì che la difesa bianconera fosse attesa al varco con i fucili carichi degli immancabili detrattori: senza la protezione dei vari Pirlo e Vidal – tecnica del primo, vigorosa del secondo – e con un anno in più sulle gambe il conto sarebbe stato inevitabilmente pagato. Ed invece quella della Juventus di Allegri è ancora la difesa meno colpita del campionato – 15 reti in 28 partite, viaggiamo sulla media di 0.53 e dunque su quella migliore del quadriennio magico, la prima di Conte nello scudetto aggiudicatosi senza perdere una partita – e stando ai dati della fase offensiva (la terza della Serie A dopo Roma e Napoli) si configura come il reale elemento vincente. Sfatato anche il falso mito della debolezza internazionale: Juventus un anno fa in finale di Champions League e soccombente soltanto di fronte agli alieni del Barcellona. Dunque, caro commissario tecnico Antonio Conte, c’è una base da cui partire. Che peraltro conosce alla perfezione. Fondamenta per cui tanti farebbero carte false.