2014
Italia, chi sale e chi scende. Gigi non si tocca, cercasi Verratti
Il borsino azzurro verso Brasile 2014 aggiornato dopo Spagna – Italia
AMICHEVOLI NAZIONALI ITALIA SPAGNA – Un mordi e fuggi: tre giorni di raduno e sfida di lusso con la Spagna campione di tutto, per l’Italia di Prandelli è un test assolutamente probante nel cammino di avvicinamento a Brasile 2014. La sfida del Vicente Calderon termina 1-0 per gli spagnoli, che nel complesso hanno meritato il risultato per qualità di palleggio e maggiore intraprendenza. Ci attende il Mondiale, ecco il borsino aggiornato: chi sale e chi scende in vista delle convocazioni che Cesare Prandelli diramerà in quel di maggio?
POCA FIDUCIA IN VERRATTI – Titolo forte ma è superfluo girarci intorno: con Pirlo in panchina era lecito attendersi l’impiego di Marco Verratti dal primo minuto. Questione come a dire naturale: lo impone una somiglianza calcistica impressionante, a raccogliere l’ingombrante eredità del genio di Andrea Pirlo sarà inevitabilmente il talento del regista del Paris Saint Germain. Non a caso preme ricordare la sua attuale appartenenza: il club francese ha dato la possibilità al ragazzino di Pescara di diventare uomo, confrontarsi con i grandi del calcio mondiale e non sfigurare. Anzi, tutt’altro. Il commissario tecnico ha pensato – nonostante il mancato impiego di Pirlo – di preferire in quel ruolo una sorta di alternanza tra i vari Montolivo, Marchisio e Thiago Motta. Un’occasione persa. Ma la fiducia in Prandelli è massima.
CHI SALE – Alessio Cerci: l’Italia soffre il palleggio spagnolo senza riuscire ad opporre resistenza ma l’intraprendenza dell’ala granata si lascia notare. Affonda la falcata e ci mette personalità contro un avversario di enorme calibro, quella che invece era mancata nel derby con la Juventus. Gabriel Paletta: stagione particolare per lui, prima l’infortunio al tendine d’Achille, poi il rientro – solo alla 14^ giornata – e l’impiego in pianta stabile da titolare nel suo Parma, guarda caso in coincidenza del pazzesco filotto di risultati utili consecutivi. Oggi l’esordio in nazionale, contro la super Spagna: il difensore non trema affatto ed anzi in più di un’occasione mette la pezza agli errori dei compagni, vedi soprattutto l’azione nella ripresa con la corsia sinistra azzurra di fatto sguarnita e il suo grande intervento in recupero su Diego Costa. Buona la prima, ottima.
CHI SCENDE – Antonio Candreva: un tempo da assente ingiustificato. Mai uno spunto, mai un segnale di vita: il Mondiale probabilmente non è a rischio grazie alla sua duttilità tattica, ma occorre personalità. Domenico Criscito: ma solo momentaneamente. In Russia il campionato inizia nel weekend e l’esterno è giocoforza alla ricerca della condizione ottimale dopo aver completato la preparazione atletica: se aggiungiamo il dinamismo di un avversario come Pedro il piatto è servito.
GIGI NON SI TOCCA – Magari è l’ultimo ma sarà ancora il suo Mondiale. Brasile 2014 è affare di Gigi Buffon ed è un assunto che va oltre ogni ragionevole dubbio. Oltre dunque all’indecisione, clamorosa, che ha regalato il gol del vantaggio spagnolo a Pedro: tocca ancora a Buffon difendere porta ed onore azzurro.
DESTRO E IMMOBILE – E’ mancato il famoso carpe diem. Loro devono dimostrare tutto a Prandelli, non bastano i rendimenti super a cui hanno abituato in campionato: la nazionale è un’altra storia e anche in poco più di venti minuti sei chiamato a dare l’anima. Alle volte sono anche troppi, non tutti hanno a disposizione opportunità del genere. Tanto movimento, è mancata cattiveria in un paio di occasioni buone. Poco male però, a patto di non fermarsi ora.