Editoriale

Italia un po’ arrugginita, ma la maledizione Bulgaria non c’è più

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Seconda vittoria per l’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022, ma anche in Bulgaria la prova è stata a lungo piuttosto opaca

Italia vincente, in fondo è la cosa più importante. Nel prevedibile testa a testa con la Svizzera per l’accesso diretto alla kermesse iridata, sarà infatti fondamentale non smarrire punti per strada. Missione dunque compiuta nella storicamente inespugnabile Sofia, che finalmente la nostra Nazionale ha saputo conquistare dopo sei tentativi a vuoto.

Non c’è stato, però, un evidente salto di qualità rispetto all’identico 2-0 esibito contro la Nord Irlanda. Se non forse nei minuti conclusivi, quando il gioiello di Locatelli ha effettivamente affossato il morale dei padroni di casa e sciolto le gambe degli Azzurri che di colpo hanno ritrovato quella brillantezza che sembrava perduta.

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Perché dopo il secondo tempo al piccolo trotto contro i britannici, il filo conduttore nella gara del Levski Stadion è stato il ritmo basso. Il trio Barella-Sensi-Verratti ha faticato a produrre gioco, spesso occultato dal pressing offensivo quanto efficace proposto con coraggio dalla nazionale bulgara.

Però, insomma, se in questo 2021 l’Italia ci pare un pochino arrugginita nella qualità rispetto al 2020, non va comunque tralasciato l’aspetto più importante. Ovvero quello di saper cogliere risultati preziosi nelle difficoltà, anche perché in giro per l’Europa, come sottolineato dallo stesso Mancini, nessuna tra le big continentali sta entusiasmando di questi tempi.

Ora la trasferta di Vilnius contro la Lituania che, senza troppi dubbi di smentita, si può considerare la formazione più debole del girone. Da non sottovalutare, chiaramente, perché lo impone la complessità del calcio moderno e perché nel loro primo impatto con le qualificazioni mondiali i baltici hanno perso solo di misura contro la Svizzera.

Il mantra sarà dunque sempre lo stesso per gli Azzurri: vietato scivolare sulle bucce di banana. E d’altro canto con una difesa che non subisce reti da oltre 500 minuti, si possono razionalmente dormire sonni tranquilli.

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