2013
Italia, Barzagli: «Ora siamo al top. Facile giocare col blocco Juventus»
Il difensore in conferenza stampa ha presentato la sfida contro il Messico.
ITALIA CONFERENZA STAMPA BARZAGLI – Intervenuto in conferenza stampa dal Brasile, dove presto comincerà l’avventura in Confederations Cup, Andrea Barzagli ha parlato in vista della gara contro il Messico: «Ci stiamo avvicinando al debutto col Messico e siamo più concentrati, è normale. Veniamo da due partite non buone. Non eravamo al top, ma ora lo siamo e dobbiamo essere fiduciosi. Tutta la squadra ha recuperato. Siamo a fine anno, abbiamo speso tanto ma in queste tre settimane abbiamo lavorato nel modo giusto. Messico? Lo stiamo studiando, sappiamo che ha giocatori di qualità. Difende bene e sa ripartire. Hernandez? Mi preoccupa molto. E’ veloce e vede la porta. Sfrutta bene le occasioni. Se giochi nello United devi avere per forza grandi qualità», ha dichiarato il difensore della Juventus, che proprio a proposito dei bianconeri ha dichiarato: «Mi ero un po’ perso e grazia alla Juve sono tornato in Italia e in Nazionale. E poi ci ho messo del mio, perché non mi sono mai arreso. Ce l’ho fatta e mi sento bene, un protagonista. Blocco Juventus? Non nascondo che è più facile giocare col blocco con cui passi l’anno assieme in allenamenti e partite. Sappiamo tutto l’uno dell’altro, basta uno sguardo per capirsi, ma è altrettanto vero che siamo una squadra fatta di 23 ottimi giocatori. Pirlo e Buffon? Non so ormai che aggettivi usare. Gigi ha fatto la storia e si appresta a battere il record di presenze azzurre. Andrea fa la centesima presenza e conferma di essere uno dei più forti al mondo. Siamo contenti di averli dalla nostra parte. Chiellini al mio fianco da centrale? Tra Leo (Bonucci, ndr) o Giorgio non cambia nulla: ci conosciamo alla perfezione».
Infine, su Balotelli: «Si fa temere dagli avversari, si fa sentire. Ci sono molte aspettative su di lui, ma noi sappiamo che ha grandi qualità. Ma anche dietro a lui ci sono giocatori di qualità che sanno fare gol, ci sono tante scelte. Mario è cresciuto, ha fatto bene nel Milan. L’attenzione mediatica fa parte del gioco: lui ci si deve abituare».