2017
Inzaghi tra Venezia e… la A: «Senza Bonucci la Juve ha perso qualcosa»
L’ex campione del mondo, consacrato come allenatore con il Venezia, cerca nuove conferme.
Cortese, sereno, determinato. Filippo Inzaghi a 44 anni ha trovato la sua consacrazione come allenatore vincente. Dopo, infatti, la parentesi negativa come tecnico della prima squadra del Milan nel campionato 2015/2016, decide di ripartire dal basso, dalla gavetta e ottiene risultati importanti. Il 7 giugno 2016 diventa il nuovo allenatore del Venezia, club neopromosso in Lega Pro, sposando il progetto di una società ambiziosa nel voler tagliare di nuovo traguardi importati. Una scommessa. Ma bastano pochi mesi ad Inzaghi per far capire il suo gioco e lanciare la squadra verso la promozione in Serie B con tre giornate di anticipo. E, ciliegina sulla torta, a fine stagione conquista anche la Coppa Italia Lega Pro. E’ la sua definitiva consacrazione.
La stagione è iniziata con due pareggi (0-0 con Salernitana e Cesena), un avvio tutt’altro che negativo per una neopromossa, che adesso è attesa domani pomeriggio dalla prova della verità. Cosa si sente di promettere ai tifosi?
«Le promesse non mi piacciono molto. Di sicuro daremo il massimo impegno. Questa squadra ha già dato ai suoi tifosi qualcosa di incredibile con due promozioni consecutive poi quella dello scorso anno ottenuta in quel modo, penso che siano due cose molto belle. Quest’anno è molto impegnativo perchè ci sono 10-12 squadre che ambiscono alla Serie A e che sono fuori portata, e poi ci siamo noi che speriamo di fare il nostro dovere mettendoci anima e cuore, e cercando di fare bene. Cercando di fare crescere questi ragazzi, alcuni dei quali erano in Serie D due anni fa, per cui ci vorrà un po’ di pazienza. Ma credo che lavorando in questo modo come ha dimostrato la partita di Cesena, potremo prenderci delle soddisfazioni».
Sabato vi attende un impegno importante contro il Bari di un suo ex compagno di nazionale con cui avete condiviso la vittoria nel mondiale 2006, Fabio Grosso. Vi siete sentiti e che Bari si aspetta?
«Con Fabio abbiamo la chat dei campioni del mondo su cui ci ritroviamo spesso. Sono contento perchè secondo me è un ottimo allenatore, molto preparato. Sabato saremo avversari, ma io, da tifoso italiano, mi auguro che poi il Bari vada in Serie A perchè per il pubblico e la rosa che ha il Bari possono raggiungere quell’obiettivo che è molto importante per loro. E’ una squadra competitiva, se una squadra può lasciare in panchina Floro Flores, Cissè, Morleo, Petriccione. Mancava Bascia e giocava Marrone al suo posto, questo ti fa capire che rosa hanno. Per noi sarà un bell’impegno perchè giocare in uno stadio con tanta gente anche per i miei ragazzi che magari sono meno abituati, sarà una bella soddisfazione».
Chi sarà la sorpresa della sua squadra, o da chi si aspetta di più quest’anno?
«Mi auguro che la sorpresa sia il gruppo. Se pensiamo di vincere le partite singolarmente non andremo da nessuna parte. Io penso che questo sia un gruppo con sani principi che abbia il gusto di lavorare assieme, il gusto di lavorare duro e penso che questa sia la nostra base, la nostra forza. Quindi mi auguro che questo ragazzi facciano bene e che quei 4-5 che giocavano in Serie D due anni fa, si tolgano delle soddisfazioni».
Non posso non farle una domanda sulla nazionale, lei ha vestito tante volte la maglia azzurra, ha segnato molti gol. Una nazionale che ha subito molte critiche e che non è piaciuta. Secondo lei cosa non è andato e cosa può fare Ventura per migliorare questa squadra?
«Ventura è tanto bravo che non ha bisogno dei miei consigli. Mi auguro solo da tifosi della nazionale italiana che la nazionale si qualifichi per la Russia perchè un mondiale senza Italia non lo vedo. Però quando hai la Spagna davanti, come dice Ventura, puoi pensare di arrivare secondo. Per cui mi auguro che nello spareggio l’Italia vada al mondiale e poi faccia un campionato all’altezza».
Un’ultima domanda sul campionato di Serie A: sarà ancora una lotta contro la Juventus o ci sarà qualcuno che potrà togliere ai Campioni d’Italia questo titolo?
«Secondo me quest’anno sarà un campionato più equilibrato. Le altre squadre si sono rafforzate. La Juventus con la perdita di Bonucci forse qualcosina ha perso, anche se è sempre la favorita perchè ha una qualità straordinaria, ha inserito giocatori come Matuidi, Douglas Costa, Howedes si è rinforzata nonostante tutto. Però anche le altre si sono rinforzate perchè il Napoli gioca molto bene, ha un gioco molto affiatato; il Milan si è rafforzato molto; l’Inter ha preso ottimi giocatori; la Roma ha fatto ottimi acquisti per cui sarà un campionato equilibrato dove sicuramente sarà più difficile per la Juve vincere lo scudetto rispetto agli altri anni, però alla fine penso che rimanga la favorita».
Grazie ed “in bocca al lupo” per il suo Venezia.
«Grazie, un saluto a voi!»