2017
Lazio, Inzaghi sfida la Juve con Keita: «Nessun imbarazzo. Su Biglia…»
In una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Simone Inzaghi tocca tutti i principali temi del momento
Conclusa un’annata molto positiva – condita da un quinto posto e la finale di Coppa Italia -, Simone Inzaghi è pronto a tuffarsi nella nuova stagione, ricca di obiettivi. Il primo è sicuramente quello in programma domenica sera: in palio ci sarà la Supercoppa Italiana. Lì, la sua Lazio cercherà di scalzare la dominatrice italiana degli ultimi campionati, la Juventus di Allegri, impresa non certamente facile ma alla quale i Biancocelesti devono credere senza paura e senza troppi patemi d’animo: «Si dice che tutto può succedere, non sempre si aggiunge che succede solo se gli sfavoriti giocano una grande partita. E gli sfavoriti domenica siamo noi. Senza Bonucci la Juve ha perso qualcosa: mi secca solo che sia andato al Milan, a rinforzare una squadra arrivata l’ anno scorso dietro di noi. Ma queste partite è bello giocarle pure così, rincorrendo e sperando di ribaltarle». Certamente, il mercato in uscita e le continue voci su alcuni dei principali giocatori a sua disposizione – Keita, Milinković-Savić e de Vrij su tutti – non hanno permesso di lavorare in piena tranquillità ma Inzaghi è sicuro che i suoi si faranno trovare pronti. E proprio sull’affaire Keita, corteggiato da Juventus e Inter, l’allenatore originario di Piacenza si esprime così, lanciando più di una frecciatina ai “piani alti”: «Non ho imbarazzi nel metterlo in campo contro la Juventus. L’imbarazzo dovrebbe provarlo chi consente a un calciatore di giocare due partite in un posto, salutare e andar via. È diventata quasi un’ abitudine, ci stiamo rassegnando. L’ errore non è avere Keita sul mercato il 10 agosto, l’ errore è che il 10 agosto il mercato sia ancora aperto. Alle partite ufficiali bisognerebbe arrivare con le squadre definite e con le trattative chiuse». Lazio che non avrà a disposizione, inoltre, anche l’ormai ex capitano Biglia, passato al Milan, con più di un rammarico: «Con Biglia ho parlato, e pure tanto. Mi è dispiaciuto vederlo partire, ma alla fine se in un posto non rimani volentieri è meglio salutarsi, più giusto per tutti, anche se fa male». E, infine, una battuta sull’amico e avversario di mille battaglie Francesco Totti, ritiratosi dal calcio giocato lo scorso maggio: «È stata una serata molto toccante per chi ama il calcio e meravigliosa per un campione. Credo che una cerimonia così l’avrebbero meritata anche mio fratello al Milan e Del Piero alla Juventus. Ma i romani sono romani. Questa è una città che vive il calcio in modo unico».