2015

Inter, Zenga: «Orgoglioso della riconoscenza del popolo nerazzurro»

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L’ex portiere parla anche di Mancini: «E’ un amico»

C’era quasi, ma non ce l’ha fatta. Walter Zenga non è diventato l’allenatore dell’Inter, dopo l’esonero di Walter Mazzarri. Al suo posto la dirigenza nerazzurra ha scelto Roberto Mancini. Ai microfoni di ‘Calciomercato.com‘, l’ex portiere è tornato sull’argomento. O meglio, non è tornato: «Non c’è più bisogno di tornare sull’argomento, fa parte del passato e quello che dovevo già dire l’ho già detto. Ora c’è un amico che allena l’Inter perchè io col Mancio ci ho giocato tante partite, e lo conosco da una vita. Sono contento per lui e continua a dimostrare di essere una persona che ha avuto sia un grande talento da giocatore che da allenatore…ma non da portiere perchè una pallonata così non l’avrebbe presa (ride;ndr)».

SPERANZE – Zenga prosegue, e parla della sua speranza di sedere, un giorno, sulla panchina dell’Inter. Questa speranza è viva? «No, non credo. Ci sono delle cose nella vita che succedono perchè devono succedere. Roberto ha un contratto lungo che prolungherà e quindi basta così. Quello di cui vado orgoglioso è avere tutt’ora il rispetto e la riconoscenza del popolo nerazzurro. Uno può allenare qualunque squadra ma quello che importa sono tante altre cose, il resto è solo è solo il contorno della vita».

PROBLEMI – Tornando a parlare di Mazzarri, Zenga commenta quello che non ha girato sotto la guida del tecnico ex Napoli: «Il mondo dell’allenatore è complesso: non c’è una cosa che ha condannato Mazzarri, ma è stato un insieme di cose. Secondo il mio punto di vista lui non ha fatto male all’Inter, nell’ultimo periodo le cose non andavano per il verso giusto e si è deciso di cambiare. Io la vedo con l’occhio dell’allenatore che è diverso dal quello del tifoso».

RINFORZI – L’ex portiere commenta anche gli arrivi di Podolski e Shaqiri: «Quando arrivano nuovi giocatori si devono integrare nei nuovi meccanismi della squadra e non sempre è facile ed immediato. Non sempre si possono comprare ogni anno 10-12 giocatori e più cambi più devi amalgamare i nuovi al resto della squadra. Secondo me faranno ancora qualcosa, ma non lo so con certezza se e in quale reparto».

TERZO POSTO – Zenga ha parlato anche del terzo posto, obiettivo dichiarato dell’Inter: «Il campionato è lungo e ci sono ancora tante partite e punti sul piatto. Vedremo come si svilupperà il cammino dell’Inter anche in Europa League e Coppa Italia. Ci sono variabili, mai controllabili, che sono le squalifiche e gli infortuni. Uno deve lavorare per raggiungere gli obiettivi e poi si vedrà se si saranno raggiunti».

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