2016

Zanetti: «Difficoltà? Più del previsto»

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«Mancini? Fiducia totale nei suoi confronti. Moratti? Non lascia»

«Moratti non vuole lasciare, vuole restare per rinforzare la squadra con Thohir», parte dal futuro dell’Inter l’intervento di Javier Zanetti a “Tiki Taka” il talk show sportivo di Italia 1. Il vicepresidente nerazzurro ha commentato poi la sconfitta contro il Torino e il momento delicato: «Eravamo tutti nervosi, come i tifosi. Dobbiamo credere nel terzo posto, anche se è molto complicato. Mancini? La fiducia nei suoi confronti è totale. Eravamo molto più soldi, poi abbiamo cominciato a commettere errori, ma siamo sempre stati realisti: eravamo contenti del primo posto, ma l’obiettivo era tornare ad essere protagonisti. Sapevamo che sarebbero arrivati momenti di difficoltà, ma non immaginavamo così».

DUE CASI – Zanetti ha parlato anche dell’esclusione di Francesco Totti nel derby: «Si vedeva che aveva tantissima voglia di giocare questo derby, ma l’allenatore deve fare delle scelte e comunque avrà gioito per l’importante vittoria della squadra. Anche io volevo giocare qualche minuto nel mio ultimo derby, ma ho accettato la scelta, seppur con grande rammarico». Poi dell’espulsione di Gonzalo Higuain: «Non è facile controllarsi. Non so cosa gli sia scattato, sicuramente era amareggiato per il risultato e per l’obiettivo che magari vede sfumare un po’ di colpo, visto che la Juventus aveva vinto. Mi dispiace, perché è un grandissimo campione e non siamo abituati a vederlo così. Polemiche Sarri? Una grande squadra deve essere abituata a giocare in qualsiasi orario e il Napoli non aveva quasi mai sbagliato una partita».

AL VERTICE – Infine, considerazioni sulla Juventus e ricordi del Triplete: «Ha una grande mentalità, un organico forte e compatto: quando deve vincere, vince. E’ una squadra abituata a gestire le pressioni. E’ un gruppo forte con individualità in grado di fare la differenza. Ricordo più bello? Sicuramente Madrid, è stato straordinario. Lo stadio a Milano era pieno ad aspettarci alle 5 del mattino. Quell’anno abbiamo vinto tutto per la forza del gruppo e l’intelligenza dell’allenatore».

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