2016
Suning: Moratti ha in serbo una sorpresa?
I dubbi dell’ex patron e lo “scambio” in ballo con il colosso cinese
Massimo Moratti ha un ruolo chiave nella trattativa tra l’Inter e il Suning Commerce Group, interessato all’acquisto del 20-30% delle quote del club nerazzurro. Nonostante le smentite di ieri, Erick Thohir avrebbe deciso di passare la mano e di mettere le mani su un club inglese. L’Inter, che ha un debito consolidato di oltre 400 milioni di euro, deve ripagare un milione al mese il maxi finanziamento da 230 milioni di euro che la Goldman Sachs ha erogato nel 2014 con rata finale nel giugno 2019 di 184 milioni di euro. C’è urgente bisogno, quindi, di liquidità.
REBUS CINESE – In questo quadro complesso si inserisce Moratti, cui è rimasto il 29,5% delle quote. L’ex patron sta prendendo tempo per capire se il Suning Commerce Group è disposto a garantire gli investimenti che sperava facesse Thohir e se intendano creare un management più legato al territorio e che conosca le dinamiche del calcio italiano. In tal caso Moratti darebbe il via libero per un rapido ingresso del partner cinese, cedendo subito il 10% delle proprie azioni (l’altro 10-20% da Thohir per un aumento di capitale di 60-80 milioni). La maggioranza del club poi potrebbe cambiare: Thohir finirà col defilarsi, secondo La Gazzetta dello Sport, nel breve o in un paio di anni, ma a patto di recuperare i 75 milioni investiti inizialmente e i 108 milioni prestati. In tal caso Suning potrebbe prendersi la maggioranza o Moratti potrebbe giocarsi la carta ChemChina, sfruttando il canale Marco Tronchetti Provera e, quindi, Pirelli.
PARTNER STRATEGICO – Il colosso asiatico non darebbe solo ossigeno al bilancio nerazzurro, ma garantirebbe un canale privilegiato per sfondare nel mercato orientale. Le discussioni attuali riguardano i debiti: il Suning Commerce Group se ne accollerà una parte in percentuale. Verrà messo in piedi uno scambio: l’Inter avrà le risorse per ripianare il proprio debito e per aprire un canale importante in Asia, mentre il colosso cinese ridurrà il gap calcistico tra la Cina e il resto nel mondo. Come riportato dal Corriere dello Sport, Pechino ha, infatti, l’obiettivo di ottenere l’organizzazione dei Mondiali 2030. Da una parte risorse economiche e canali commerciali, dall’altra quelle manageriali e organizzative. L’operazione potrebbe chiudersi a maggio e ha mobilitato le istituzioni del calcio: ieri al pranzo con i cinesi erano presenti la Lega Calcio, un rappresentante della Uefa e uno della FIFA. Si è discusso, ad esempio, della possibilità di modificare gli orari delle partite di Serie A per aumentare la visibilità del campionato italiano in Cina.